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22 dicembre, 2019

Natale con laBarocca e Bach


Ruben Jais, che concentra su di sè le cariche di General manager & Direttore artistico de laVerdi e di Fondatore & Direttore de laBarocca, ci ha emozionato ieri - insieme ai suoi complessi - con una mirabile esecuzione del Weihnachtsoratorium di Bach, che non si udiva in Auditorium dalla Befana del 2014.

L’opera è in realtà l’assemblaggio di ben sei Cantate, corrispondenti ad altrettante giornate, composte da Bach per la ricorrenza natalizia: furono infatti eseguite per la prima volta nelle due chiese di Lipsia - St.Nicolai e St.Thomae - fra Natale 1734 e l’Epifania 1735.

Come noto, Bach - sempre con un diavolo per capello con i suoi molteplici impegni di Cantor e con le sue ambizioni (mai soddisfatte) di diventare Compositore di Corte - non esitò ad impiegare per l’occasione sacra musiche già da lui composte in precedenza per ricorrenze profane. Curiosa al proposito la parodia (autoimprestito, si direbbe per... Rossini) riguardante proprio il coro che attacca l’Oratorio, preso di peso dalla cantata 214, titolata Dramma per musica, le cui note, composte precisamente un anno prima dell’Oratorio per celebrare trionfalisticamente il compleanno della Regina di Polonia nonchè Principessa Elettrice di Sassonia, si adattarono perfettamente al testo che chiama i fedeli a gioire per la nascita di Cristo:

BWV214

Oratorio

Thönet ihr Paucken! Erschallet Trompeten!
Klingende Saiten erfüllet die Luft!
Jauchzet, frohlocket! Auf preiset die Tage, 

Rühmet, was heute der Höchste getan!
Suonate tamburi! Squillate o trombe!
Corde vibranti, riempite l’aere!
Gioite, esultate! Glorificate i giorni,
esaltate quanto l’Altissimo ha oggi compiuto!


Certo, nel Dramma a cantare quei versi erano tali Bellona (S) Pallas (A) Jrene (T) e Fama (B)! Cioè quanto di più distante dall’atmosfera del Nuovo testamento... Tuttavia a chi rimane interdetto, per non dire scandalizzato, dall’accostamento sacro-profano si può far notare che un legame fra i due scenari esiste: ed è il nome della destinataria del Dramma: Maria-Giuseppa!  
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Come già fatto in anni passati, la maratona è stata divisa in due tranches: dalle ore 18 alle 19:30 le prime tre cantate; dalle 21 alle 22:30 le restanti tre. Fra i solisti merita un incondizionato elogio il tenore Benedikt Kristjansson (mezzo metro almeno di... coda di cavallo!) che ha sfoggiato una voce limpida e penetrante, assai appropriata al ruolo di Evangelista (ma anche perfetta nelle tre arie a lui riservate).

Ottimi anche gli altri tre: il soprano Céline Scheen, il controtenore (contralto) Damien Guillon e il basso Marco Saccardin. Splendido l’ensemble corale diretto da Jacopo Facchini, che ha poi chiuso in bellezza - con un nobile corale preso dalla tradizione tedesca - la lunghissima ma gratificante serata.

3 commenti:

Angelo ha detto...

Anche a mio modesto avviso il tenore era il cantante solista una spanna sopra gli altri. Un po' troppo sottile invece la voce controtenorile di Guillon.

Angelo ha detto...

Ah! dimenticavo: peccato davvero che la proiezione del testo spesso fosse mal sincronizzata col fluire del canto! Cioè, il testo arrivava tardi, soprattutto nella prima parte; meglio nella seconda, ma forse perché nell'intervallo ho garbatamente suggerito a una maschera di riferire l'inconveniente a chi di dovere.

daland ha detto...

@Angelo
Sì, ho fatto caso anch'io alle sfasature fra canto e testo proiettato: grazie per averlo fatto presente.
E grazie per il commento, a presto!