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08 dicembre, 2019

La Tosca in TV


In attesa di assistere di persona allo spettacolo, avanzo qualche prima impressione ricavata dalla ricezione televisiva. Come sempre, già  ieri Amfortas aveva pubblicato il suo commento (che condivido in larga misura) a tempo di record. 

Dico subito (e spero proprio di non essere smentito fra breve): spettacolo di buon livello, in tutti i sensi. Preceduto da un altro spettacolo invero rincuorante: l’interminabile applauso che ha accolto l’arrivo del Presidente della Repubblica! (Dico, c’è da rabbrividire pensando che fra un anno dal Palco Reale potrebbe affacciarsi Salvini...)

Ispirata, ma non inappuntabile la direzione e concertazione di Chailly, per lo meno per ciò che si può giudicare dall’ascolto tecnologico: agogica e ritmo dell’azione a volte un pochino trattenuti, vedi le stesse tre battute di attacco (sulle dinamiche... aspettiamo di ascoltare suoni e non... bit). Orchestra in gran spolvero, senza sbavature, dettagli sempre ben in evidenza.

Il trio Netrebko-Meli-Salsi abbastanza convincente (Salsi su tutti) nella resa delle personalità dei protagonisti (sulle voci, stesso discorso di prima, vedremo dal vivo...) Perdonabile il lapsus della Netrebko, cui Salsi ha risposto... per le rime. Ma bene anche i comprimari (Antoniozzi, Bosi, Mastrototaro, Panariello, Sartori). Coro di Casoni efficacissimo e compatto nel TeDeum, come pure nel breve inserto da lontano, dalla festa del second’atto.

Livermore, volendo rispettare anche la lettera del libretto, mette in piedi uno spettacolone zeffirelliano per grandiosità (e pure per sconfinamenti nel Kitsch...) che forse in TV (ed eventualmente in un DVD) rende meglio, immagino, che in teatro.

Si può già concludere comunque che chi si mostrava scettico sulla proposta per questo SantAmbrogio sia stato ampiamente smentito.  
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Ma proprio sull’oggetto materiale della proposta mi permetto di ritornare (proprio... in corpore vili) prendendo in considerazione le 9 (nove) novità costituite dal ripristino della partitura originale del 14 gennaio 1900, che Puccini subito dopo modificò per mai più tornarci sopra. Per 8 dei 9 casi propongo (in rosso e riquadrato) il testo ripristinato da Chailly e l’ascolto della versione che tradizionalmente si rappresenta (quella appunto predisposta da Puccini dopo la prima romana) a confronto con quella che Chailly impiega qui oggi, artigianalmente registrata dalla TV (della qualità delle registrazioni mi scuso in partenza).    

1. Atto I - Duetto Cavaradossi-Tosca (5 battute ripristinate): 

Tosca (rapita, appoggiando la testa alla spalla di Cavaradossi)
Oh come la sai bene
l’arte di farti amare!...

Cavaradossi
Non è arte
è amore,
è amore,
è amore.

Tosca
Sì, sì, ti credo.

(maliziosamente)
Ma... falle gli occhi neri!

Versione ultima - Versione Chailly (ripristino da 14” a 37”)
  
2. Atto I - TeDeum (coro a cappella)

Scarpia
(riavendosi come da un sogno)
Tosca, mi fai dimenticare Iddio!
(s’inginocchia e prega con entusiasmo religioso)

Scarpia, ragazzi e folla
Te aeternum Patrem
omnis terra veneratur!

(cala rapidamente il sipario.)

Versione ultima - Versione Chailly (coro a cappella da 15” a 40”)
 
Certo, efficace il coro con le sole voci. Ma anche la versione ultima lascia gli ottoni da soli in unisono con le voci, niente archi, quindi la differenza non mi pare così clamorosa.

3. Atto II - Giaculatoria di Spoletta (2 battute ripristinate)

Spoletta (brontolando in attitudine di preghiera)
Judex ergo cum sedebit
quidquid latet apparebit,
nil inultum remanebit.

(Scarpia, approfittando dell’accasciamento di Tosca, va presso la camera della tortura e fa cenno di ricominciare il supplizio)

Quid sum miser tunc dicturus
quem patronum rogaturus
cum vix justus fit securus.

Cavaradossi (straziante grido acuto e prolungato)
Ah!

Versione ultima - Versione Chailly (ripristino da 31” a 45”)

4. Atto II - Dopo “Vissi d’arte” (1 battuta ripristinata)

Tosca
...
Nell’ora del dolor
perché, perché, Signor, ah,
(singhiozzando)
perché me ne rimuneri così?

Scarpia (avvicinandosi di nuovo a Tosca)
Risolvi!

Tosca
No!

Scarpia
Bada... il tempo è veloce!

Tosca
Mi vuoi supplice ai tuoi piedi?
(S’inginocchia davanti a Scarpia)
Vedi,
(singhiozza)
le man giunte io stendo a te!

Versione ultima - Versione Chailly (ripristino da 34” a 1’05”)

Diciamo la verità: a meno che il soprano non sia un’oca starnazzante, qui è matematico che, dopo il ...così e senza dar tempo all’orchestra (arpa, fagotti, corni, archi) di esalare due mestissimi accordi, il pubblico scoppi in un applauso più o meno lungo. Alla ripresa, di norma si tagliano anche il Risolvi! di Scarpia e il Mi vuoi supplice ai tuoi piedi? di Tosca, che riparte dal Vedi... Ora, che senso ha invece riaprire una (!) battuta del tutto pleonastica per poi fermare l’orchestra per consentire l’applauso?

5. Atto II - Morte di Scarpia (14 battute ripristinate)

Scarpia (con voce strozza)
Aiuto! Muoio!
(barcollando cerca d’aggrapparsi a Tosca che indietreggia terrorizzata)
Soccorso! Muoio! Ah!

Aiuto! Aiuto!

Tosca (con odio a Scarpia)
Ti soffoca il sangue?...

Versione ultima - Versione Chailly (ripristino da 11” a 21”)

Difficile dire quale sia la più... realistica.

6. Atto II - Finale

Questa variante riguarda la famosa esternazione di Tosca (sono le ultime parole che canta nell’atto II) E avanti a lui tremava tutta Roma! É collocata in un punto ben preciso della partitura, una battuta prima della cifra 64 di lettura. Nell’originale invece era spostata in avanti, alla cifra 65.

Non la faccio lunga, ma se si dovessero rispettare rigorosamente le didascalie, Tosca dovrebbe cantare quella frase con le due candele in mano, prima di collocarle ai lati del capo di Scarpia (!) Bene ha fatto quindi Puccini a modificare, anticipando la frase; e benissimo ha fatto Livermore a cassare del tutto l’allestimento dell’altarino improvvisato!

Versione ultimaVersione Chailly (spostamento da 1’20” a 2’00”)

7. Atto III - Morte di Cavaradossi (5 battute ripristinate)

Tosca
...
(corre al parapetto, e cautamente sporgendosi, osserva di sotto; mentre si avvicina a Cavaradossi)
Presto, su! Mario! Mario! Su, presto!
Andiam!
(toccandolo, turbata)
Su! su!
(scuoprendolo)
Mario! Mario!
(grido)
Ah!
(con disperazione)
Morto!... Morto!... Morto!...
(fra sospiri e singhiozzi)
O Mario... morto... tu?... così!
(gettandosi sul corpo di Cavaradossi)
Finire così!!
(abbracciando la salma di Cavaradossi)
(piangendo)

Mario... povera Floria tua!
O Mario mio,
tu finire così!

(si abbandona, piangendo disperatamente, sul corpo di Cavaradossi)

Versione ultima - Versione Chailly (ripristino da 21” a 43”) 

Inutile lungaggine, poco da dire.

8. Atto III - Cadenza finale (6 battute ripristinate)

Tosca
...
O Scarpia, avanti a Dio!!

(si getta nel vuoto. Sciarrone ed alcuni soldati, saliti confusamente, corrono al parapetto e guardano giù. Spoletta rimane esterrefatto, allibito. Sipario rapido.)


Che dire? Come non dar ragione all’ultima scelta di Puccini? L’opera è finita, il pubblico è letteralmente stremato per la tensione accumulata, già si lascia andare all’applauso liberatorio... mentre l’orchestra deve proseguire per altri 40 secondi? Sarà certo grande musica, ma qui del tutto fuori posto, una lungaggine insopportabile, di cui il compositore si dev’essere accorto subito a Roma. E così il povero Livermore si è pure dovuto inventare, per tirarla in lungo, una controfigura di Tosca che fa una passeggiata nello spazio!

C’è infine una piccolissima variante, che non fa nemmeno conto confrontare: quando Tosca, dopo la confessione e la proposta di Scarpia di... favellare, chiede: Il prezzo! In partitura leggiamo: quasi parlato, sulla sequenza ascendente (croma-semiminima-semiminima) MI-LA-LA. Chailly ripristina l’originale, cantato in tessitura più alta (arriva all’ottava superiore). Ma francamente che senso ha pretendere una fedeltà assoluta allo spartito originale, quando è del tutto normale che, in un caso così particolare come questo, sia l’interprete, con la sua sensibilità o su imbeccata del regista, a decidere come pronunciare quelle due parole?
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In conclusione, ribadisco: la ricchezza (che va riconosciuta, insieme a poche... povertà) di questa produzione poco o nulla ha a che vedere con la riapertura dei tagli e il ripristino delle indicazioni originarie, tutti aspetti assolutamente marginali, che invece - anche nell’incontro del 6 dicembre con l’Assessore Del Corno - sono stati oggetto, da parte di Chailly, ripreso poi supinamente dalla stampa, di esagerata enfatizzazione.  

(appuntamento a mercoledi)

2 commenti:

Amfortas ha detto...

Ciao Daland, grazie come sempre per la citazione!

daland ha detto...

@Amfortas
grazie a te per la tua!
Ciao!