Dopo
il lungo intervallo pasquale, riprende la stagione con questo concerto impregnato di Ungheria,
ma con un intermezzo di italico romanticismo.
È ungherese il 73enne Direttore, Gilbert Varga, figlio d’arte, e
ungheresi sono tre dei quattro compositori eseguiti.
Si parte con Threnos, breve brano di Sándor Veress, composto nel 1945 a pochi mesi dalla morte di Béla Bartók e a costui quindi dedicato.
La struttura del brano è tripartita: a due sezioni che presentano – nello stile del folklore popolare - altrettanti canti di lamentazione funeraria, con crescendo di dolorosa intensità seguiti da repentine e disperanti cadute di tensione, segue la parte conclusiva, che riprende temi delle due precedenti per muoversi su un lungo arco che sale e poi scende lentamente verso una rassegnata serenità.
A dispetto della sua brevità, il brano è una costruzione assai complessa, sia dal punto di vista melodico che armonico, come eloquentemente spiegato in questo dettagliato studio di Miklós Fekete dell’Università di Cluj-Napoca (scaricabile previa iscrizione al sito).
Altre caratteristiche peculiari del brano sono la sua poliritmicità e politonalità e la frequente alternanza di metro ad evocare le sconfortate lamentazioni in ricordo del defunto.
Varga dirige con gesto prevalentemente composto, con qualche cedimento ad enfasi e platealità. Ma sempre con squisito stile… austro-ungarico. Comunque, a giudicare dal tributo riservatogli dall’orchestra alla fine del concerto, si direbbe che sia piaciuto anche ai suonatori, oltre che al pubblico.
Prestazione
di alto livello (qualche leggera svirgolata è sempre da perdonarsi in brani
come questo, che hanno passaggi invero impervi). Equilibrato impego del rubato,
grandiosità delle perorazioni (gli strepitoso che costellano la partitura)
e un costante ottimo amalgama con l’orchestra sono alcuni aspetti rimarchevoli
della sua interpretazione.
Accolta con entusiasmo dal pubblico discretamente folto dell’Auditorium, che Nelson ripaga con Rachmaninov (il quarto dei dieci Preludi dell’op.23, qui a 7’29”).
Brano tipicamente tardoromantico, dalla struttura assai semplice (tonalità SOLb maggiore con divagazione alla sottodominante DOb) che richiama atmosfere oniriche, un po’ decadenti o nordiche, che si ritrovano in analoghi brani di Liadov, Sibelius, Grieg… ecco.
L’orchestra davvero smagrita (per dire, 10 soli fiati: 4 legni e corni a 2) ne ha efficacemente messo in risalto le qualità delicatamente miniaturistiche.
Suite che in realtà presenta buona parte della musica dell’originale Pantomima (poi trasformata in Balletto dopo l’ostracismo subito a seguito delle prime rappresentazioni del 1929) come chiarisco nella tabella in Appendice, che mostra come la Suite sia stata derivata per semplice sottrazione di tutto il movimentato (ma poi… trasfigurante) finale. Intelligente la decisione di proiettare sui due schermi che sovrastano il palco i testi (inglese e italiano) delle didascalie originali che in partitura segnalano i tratti salienti dell’azione che ispira la musica.
Dove, nell’introduzione, si evoca il logorio della vita moderna (copyright Cynar…) e si odono le trombe delle auto, distinguendovisi chiaramente – anche se col lugubre piglio da Walküre e non da Rheingold - il wagneriano Hedà-Hedò, effettivamente usato come clacson nei primi anni del secolo scorso. Gli ottoni, oltre al clarinetto solista che deve impersonare gli adescamenti della ragazza, sono qui chiamati ad autentiche acrobazie (incluse le repentine applicazioni e rimozioni delle sordine) con glissandi e vibrati continui. Asfissiante la caccia del Mandarino alla ragazza, costellata da seconde minori (una reminiscenza dell’Alberich del Rheingold?) che chiude la Suite con gran trambusto e fracasso (l'integrale della Pantomima chiude invece con la morte del Mandarino, tempo lento e cadenza di archi bassi e tuba).
Gran trionfo per Varga, che ha l’ha diretta a memoria, e per l’orchestra tutta che, aizzata con… il piede dalla spalla Dellingshausen, spinge il pubblico ad un applauso ritmato per il Direttore, che ringrazia tutti e in particolare le prime parti, chiamate a difficili interventi solistici. Insomma, una bella serata di musica.
Pantomima
(Balletto)
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Suite
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Tempo
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Azione
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Allegro
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Introduzione
strumentale - Sipario
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Il 1°
malvivente rovista le sue tasche in cerca di denaro… senza successo. Non
trova nulla.
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Il 2°
malvivente cerca nel cassetto del tavolo. Non trova nulla.
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Il 3° malvivente
si alza dal letto, va verso la ragazza e le ordina di affacciarsi alla
finestra e di adescare i passanti, che verranno poi derubati.
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Meno mosso
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La ragazza si oppone.
I tre malviventi ribadiscono l’ordine.
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Eliminato (14 battute)
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Vivo; Moderato
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La ragazza si
arrende e va ciondolando alla finestra.
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Rubato
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Primo
adescamento. Si fa vivo un uomo.
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Più mosso
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Sale le scale.
I malviventi si nascondono.
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Comodo; Più
lento
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Si fa avanti un
vecchio e trasandato cavaliere, con movenze comiche.
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Comodo; Lento
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La ragazza: hai
denaro? Il vecchio cavaliere: il denaro è irrilevante. Essenziale
è l’amore! Si fa sempre più invadente.
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Vivace
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I tre
malviventi balzano fuori dal nascondiglio, afferrano il vecchio cavaliere e
lo scaraventano fuori. Si volgono arrabbiati alla ragazza e la obbligano a
tornare nuovamente alla finestra.
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Più mosso
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Secondo
adescamento. La ragazza scorge ancora qualcuno. (I malviventi si nascondono.)
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Sostenuto; Più
mosso; Ancora più mosso
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Un timido
giovane si affaccia alla porta. Fatica a mascherare l’imbarazzo. La ragazza
lo accarezza per incoraggiarlo e intanto gli palpa le tasche (non ha un
soldo).
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Allegretto
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Lo tira a sé e
inizia una danza dapprima quasi timida.
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Più mosso
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La danza si fa
più agitata e appassionata.
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Vivace
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Ma i malviventi
saltano fuori, afferrano il giovane e lo sbattono fuori. Si volgono alla ragazza:
Sii dunque ragionevole. Procuraci un uomo adatto.
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Sostenuto;
Agitato
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Terzo
adescamento. Si scorge con raccapriccio sulla strada una figura poco
raccomandabile. Lo si ode salire le scale. I malviventi si nascondono.
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Maestoso
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Il Mandarino
si fa avanti. Resta come immobile sulla porta, la ragazza fugge inorridita
nella parte opposta della stanza.
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Non troppo vivo
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Spavento
generale. I tre malviventi accennano di nascosto dal loro nascondiglio alla
ragazza di iniziare ad avvicinarsi un poco al Mandarino per ammaliarlo. La ragazza
vince il proprio ribrezzo e grida al Mandarino:
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Eliminato (41 battute)
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Meno mosso
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Vieni più
vicino! Perché te ne stai lì così immobile a fissarmi? Il Mandarino
fa due passi. La ragazza: Più vicino! Siediti sulla sedia.
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Tranquillo
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Il Mandarino
si siede.
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Vivo; Meno vivo
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La ragazza è
indecisa. Torna ad inorridire. Alla fine vince la sua ritrosia e inizia
timidamente una danza.
(A poco a poco
la danza, accompagnata da una musica adeguata, audacemente…
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Lento
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… culminerà alla
fine in danza selvaggiamente erotica.) Durante la danza il Mandarino guarda fissamente
la ragazza in modo che il divampare della sua passione diventa percettibile.
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Allegretto;
Adagio; Valse; Allegro
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La ragazza abbassa
il petto verso il Mandarino. Lui comincia a fremere in febbrile eccitazione.
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Più allegro
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Però la
ragazza rabbrividisce al suo abbraccio… vuole staccarsi da lui…
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Sempre vivace;
Marcatissimo
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…ciò che
finalmente le riesce. Comincia ora una caccia sempre più selvaggia da parte
del Mandarino alla ragazza che continua a fuggire.
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Sempre vivace |
Il Mandarino
inciampa, ma si rialza di scatto e prosegue la sua caccia ancor più
selvaggiamente. Raggiunge la ragazza. Lottano l’un contro l’altra.
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14 battute in
più solo per la Suite, che termina qui.
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Sempre vivo
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I malviventi
saltano fuori, bloccano il Mandarino, lo trascinano lontano dalla ragazza.
Gli strappano i gioielli e il denaro. Dopo che è stato depredato, si sente
dire: Cosa ce ne facciamo adesso?
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Maestoso
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Dobbiamo
ammazzarlo, soffocarlo nel letto sotto i cuscini! Viene
trascinato verso il letto e quivi gettato…
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Pesante
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…ricoperto di
cuscini, coperte, e di qualunque altro oggetto pesante. Uno dei malviventi
gli si siede persino sopra.
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Più sostenuto
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Si attende
qualche istante. Poi il malvivente scende dal letto. Tutti e tre si
allontanano un poco. Ora dovrebbe essere soffocato!
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Adagio
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Improvvisamente
la testa del Mandarino emerge dai cuscini, lui guarda ardentemente la
ragazza. Le quattro persone inorridiscono, restano lì sconvolti.
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Più mosso;
Allegro molto
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I malviventi
riflettono. Afferrano il Mandarino, lo trascinano fuori dai cuscini e lo
tengono ben stretto. Si chiedono come poterlo uccidere.
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Vivacissimo
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Uno dei
malviventi ha un’idea, cerca una vecchia spada arrugginita e la immerge per
tre volte nel corpo del mandarino.
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Ritenuto;
Vivo; Meno mosso
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Lasciano
libero il Mandarino trafitto… lui barcolla, incespica, sembra quasi crollare,
...
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Lento
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…improvvisamente
si rimette ritto e si getta sulla ragazza.
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Agitato molto:
Lento
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I tre
malviventi glielo impediscono e lo afferrano ancora saldamente. Il Mandarino immobilizzato
guarda ardentemente verso la ragazza.
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Agitato
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I malviventi
spaventati si domandano nuovamente come potersi liberare del Mandarino.
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Più mosso
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Impicchiamolo!
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Grave
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Trascinano il
Mandarino recalcitrante al centro della stanza e lo impiccano al lampadario.
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Più lento e
rallentando
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La lampada
cade a terra.
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Molto moderato
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Il corpo
penzolante del Mandarino comincia ad illuminarsi di verde e azzurro; i suoi
occhi sono fissi sulla ragazza. I tre malviventi e la ragazza guardano il
Mandarino pieni di terrore. Finalmente la ragazza ha un pensiero risolutivo.
Fa segno ai tre malviventi: Tirate giù il Mandarino. I tre malviventi
esaudiscono la sua richiesta.
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Più mosso
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Il Mandarino
cade al suolo e si rovescia verso la ragazza.
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Vivo; meno
vivo
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La ragazza non gli si oppone più, entrambi si abbracciano.
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Lento
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L’anelito del
mandarino è ormai placato, le sue ferite incominciano a sanguinare, diventa
sempre più debole e muore.
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