allibratori all'opera

celestino o ugo?
Visualizzazione post con etichetta johannespassion. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta johannespassion. Mostra tutti i post

27 marzo, 2024

Orchestra Sinfonica di Milano – Stagione 23-24.17

Settimana Santa, quindi l’Auditorium di Largo Mahler ospita - come da tradizione inaugurata nel lontano 17/3/1999 da Riccardo Chailly, allora di stanza al Concertgebouw ma in procinto di prendere le redini dell’ancor giovane Orchestra milanese - una delle due Passioni di Bach. Quest’anno tocca alla JohannesPassion, interpretata da laBarocca, l’ensemble strumentale e vocale creato a suo tempo dal Direttore Generale e Artistico uscente dell’Orchestra Sinfonica di Milano, Ruben Jais.

Dopo l’esperimento di due anni fa (eseguire la versione del 1725, che presenta alcune importanti novità rispetto all’originale del 1724 – il coro di apertura, tre arie e il corale di chiusura) Jais è tornato alle origini. Prima del concerto è intervenuto alla consueta presentazione organizzata da Pasquale Guadagnolo per spiegare con grande passione (!) e chiarezza i tratti peculiari di quest’opera, che sovverte i canoni delle sacre rappresentazioni introducendo arditamente stilemi di natura teatrale; e poi il ruolo che vi ha il Coro e le caratteristiche dei diversi numeri musicali: Cori, Corali, Arie e Recitativi dell’Evangelista.

Cast vocale assai bene assortito, con solisti già collaudati – anche extra-Bach - in anni precedenti (l’Evangelista Bernhard Berchtold, il Gesù di Johannes Held, il baritono Christian Senn). Coro di 17 elementi guidato da Jacopo Facchini e viola da gamba solista Juan Manuel Quintana, già protagonista nella Matthäus dello scorso anno.

Pubblico foltissimo, a dispetto dalla fastidiosa pioggia, e prodigo di applausi e ovazioni per tutti indistintamente. Si replica venerdi 29.

13 aprile, 2022

laVerdi 21-22. Concerto 25

Siamo sotto Pasqua ed immancabile ecco arrivare una delle Passioni bachiane. Anno pari, quindi tocca, alternandosi con la Matthäus- alla Johannes-Passion. L’Orchestra è laBarocca, guidata dal suo fondatore Ruben Jais.

Quest’anno il Direttore Artistico (e General Manager) della Fondazione ha introdotto, credo proprio per la prima volta, una novità nel contenuto dell’opera: eseguendo la (seconda) versione del 1725 anzichè quella del 1724, sempre adottata in precedenza e quasi sempre impiegata in pubbliche esecuzioni o registrazioni, essendo ritenuta la più authoritative, visto che Bach negli anni successivi (fra il 1730 e il ’40) sostanzialmente vi ritornò.

Le principali differenze sono 5:

1. Il Coro (1) di apertura (O Mensch, bewein dein Sünde groß) rimpiazza Herr, unser Herrscher;

2. l’Aria (11+) del Basso (Himmer reiße, Welt erbebe) rimpiazza (forse doveva seguire) il Corale (11) Wer hat dich so geschlagen;

3. l’Aria (13) del tenore (Zerschmettert mich) rimpiazza Ach, mein Sinn;  

4. L’aria (19) del tenore (Ach windet euch nicht so) rimpiazza l’Arioso Betrachte, meine Seel’;

5. il Corale (40) di chiusura (Christe, du Lamm Gottes) rimpiazza Ach, Herr, laß dein’ lieb’ Engelein.

Differenze che non intaccano la mirabile struttura generale dell’opera, anche ieri splendidamente eseguita dai complessi strumentali e vocali di Jais e dai 10 solisti (di cui 4 componenti del Coro) che sono stati lungamente applauditi e acclamati da un pubblico come sempre assai folto in queste, purtroppo rare, occasioni.

Prima della replica in Auditorium del Venerdi Santo, la Passione sarà eseguita come ormai da tradizione (proprio questa sera) nella religiosa cornice del Duomo di Milano.

28 marzo, 2018

laVerdi 17-18 – Concerto n°20


É la settimana di Pasqua e in Auditorium l’appuntamento ormai tradizionale è con una delle due Passioni bachiane. Negli anni pari tocca alla minore (solo perchè meno famosa ed eseguita nel mondo della Matthäus) Johannes-Passion.

Come sempre è laBarocca guidata da Ruben Jais a presentarcela, coadiuvata da 37 elementi (10-10-8-9) del coro de laVerdi di Erina Gambarini. Oltre alla spalla titolare Gianfranco Ricci, che è una delle prime parti dei secondi violini dell’orchestra principale, ieri l’ensemble è stato rinforzato dalla presenza di Gabriele Mugnai (prima viola de laVerdi) che ha anche imbracciato la viola d’amore (con Claudio Andriani) per accompagnare l’aria n°32 (Erwäge, erwäge) del tenore. Lo specialista Cristiano Contadin si è esibito, come in passato, con la viola da gamba, in particolare accompagnando l’aria n°58 del contralto (Es ist vollbracht).

Ben assortita la compagine di canto, con il tenore Bernhard Berchtold efficacissimo nella parte dell’Evangelista, che rappresenta la spina dorsale dell’intero oratorio. Ma eccellenti le prestazioni degli altri, fra i quali prendo a vessillifero il controtenore Pascal Bertin.

Auditorium affollatissimo e pubblico prodigo di applausi. Questa sera alle 19:30 si replica in un ambiente più consono a quello a cui erano destinate in origine queste composizioni.

23 marzo, 2016

laVERDI 2016 – Concerto n°11 con il lutto al braccio


Il tradizionale appuntamento di Pasqua con una delle Passioni di Bach cade precisamente la sera di un’autentica giornata di passione per il mondo intero. Ruben Jais, presentatosi al proscenio in maniche di camicia, ha invitato il pubblico che affollava l’Auditorium ad alzarsi e osservare un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del terrorismo.

Fate la musica e non la guerra! È il messaggio che ci viene da Bach. E che la sua musica, come tutta la musica occidentale, debba molto alla scienza di grandi musulmani del passato - Ishaq Al-Kindi, Ibn Sina (Avicenna), Al-Farabi, Safi Al-Din e molti altri ancora – rende se possibile più assurda la guerra che i fondamentalisti sedicenti islamici hanno dichiarato all’umanità intera.
___
Il concerto di questa settimana (sarà replicato questa sera stessa in Duomo a Milano e venerdì in Auditorium) è anche l’occasione per ritrovarsi con laBarocca, la creatura di Jais (e Capuano) che purtroppo ha dovuto quest’anno rinunciare alla tradizionale stagione propria in Auditorium per le note vicende legate alla irresponsabile cecità dei nostri politici.

E la (relativamente!) breve, ma cruda e verista Johannes-Passion ha ancora una volta testimoniato del livello qualitativo assoluto degli ensemble di Jais-Capuano, autori di una prestazione davvero eccellente, al cui successo hanno dato il determinante contibuito i solisti di canto, tra i quali mi limiterò a citare il tenore Patrick Grahl, perfetto nel ruolo dell’Evangelista narratore, ma anche in quello di protagonista di due splendide arie.

L’Auditorium, visitato da una folla davvero cosmopolita (qui Bach realizza in concreto il Seid umschlungen, Millionen!) ha lungamente applaudito tutti i protagonisti di questa serata di grande musica e di elevazione dello spirito sopra le miserie della vita.



16 aprile, 2014

Orchestraverdi – Concerto n°30

 

Nella settimana pasquale è ormai tradizione de laVerdi proporre una delle Passioni bachiane: ad anni alterni la monumentale Matthäeus e la primigenia Johannes, che è di turno quest’anno. Sul podio, come sempre, Ruben Jais, con 30 strumentisti, 31 coristi di Erina Gambarini (tre dei quali – Daniele Caputo, Francesco Frasca e Livia Fumagalli – interpretano anche parti solistiche) e 6 solisti di canto.

Come sempre, grande successo per tutti, a conferma della levatura dei complessi de laVerdi, anche fuori dal loro tradizionale repertorio otto-novecentesco. E non a caso, oltre alle due serate del programma ufficiale dell’Orchestra, questa sera (mercoledi 16) la Johannes-Passion verrà replicata in Cattedrale, alle ore 20:30, con ingresso libero, nell’ambito dei Dialoghi di Quaresima 2014.   

E proprio l’Arciprete del Duomo di Milano, Gianantonio Borgonovo, ci fa notare, sul programma di sala, la stretta corrispondenza riscontrabile fra la struttura narrativa del racconto giovanneo e quella del testo dell’opera di Bach.




04 aprile, 2012

Orchestraverdi – concerto n 27


In vista della Pasqua torna in Auditorium, dopo due anni, la Johannes-Passion, preceduta ieri sera da un'interessantissima introduzione del Direttore artistico Ruben Jais (che è anche il papà de laVerdi barocca).

Con dovizia di esempi e robustezza di argomenti, Jais ha esaltato il supremo magistero di Bach nell'esprimere i più diversi scenari (materiali e spirituali) dell'opera; ha anche sottilmente criticato certe sottovalutazioni di Bach (la quasi totale assenza di indicazioni agogico-dinamiche) dovute a semplice ignoranza della materia (è il testo stesso a guidare in modo infallibile l'esecutore, nel più classico spirito del recitar cantando) e anche certe interpretazioni novecentesche (Karajan e Richter) che hanno trasformato opere come questa in kermesse sesquipedali quanto infedeli. 

Poi Jais è salito sul podio per riproporci questa Passione nel modo più fedele allo spirito e alla lettera bachiani: orchestra composta da 22 archi (incluse viole d'amore e da gamba, ove prescritte) e 6 fiati, più organo e tiorba; coro di Erina Gambarini (femminile a sinistra, maschile a destra) composto da meno di 40 elementi; rispetto allo scorso aprile c'è poi la novità del cast principale, tutto maschile, con il sopranista Paolo Lopez a sostenere il ruolo del soprano e, come allora, il controtenore David Hansen a sostenere la parte di contralto; confermati anche i bravissimi Makoto Sakurada (Evangelista, tenore) e Christian Senn (basso, recitante anche Pilato); Gesù è il basso Thomas Tatzl; altro tenore Randall Bills; completano il quadro dei solisti due componenti del coro (tenore Francesco Frasca e soprano Saito Kaoru).

Esecuzione davvero rimarchevole, accolta dal folto pubblico con un autentico trionfo.

La prossima settimana… a tutto Musorgski.


01 aprile, 2010

Stagione dell’OrchestraVerdi - 25

Siamo nella settimana santa, e quindi non poteva mancare una bachiana Passione all'Auditorium. Non è la monumentale e più famosa e ieratica Matthäus, ma la più breve, sanguigna (e anziana) Johannes.

Sulla data della prima esecuzione c'è una convergenza quasi generale: 7 aprile, Venerdi Santo del 1724, nella Nikolaikirche di Lipsia. Peraltro nell'introduzione dell'autorevole edizione (tascabile) Eulenburg-965, il professor Arnold Schering – che pure a Lipsia era di casa - pone la prima esecuzione un anno indietro, nel 1723. (La cosa non ci toglierà il sonno, peraltro).

Ruben Jais ed Erina Gambarini hanno guidato l'Orchestra (in veste barocca, con Gianluca Capuano all'organo) e il Coro de laVerdi ad una prestazione maiuscola, nella quale ben si sono portati i sei solisti, una vera squadra internazionale: Makoto Sakurada, il tenore giapponese che ha legato fra loro tutti i passi dell'Opera, nella veste di Evangelista; il contralto australiano David Hansen; il basso cileno Christian Senn, che impersonava Pilato; il basso-baritono norvegese Håvard Stensvold, Gesù; la soprano bulgara Sonya Yoncheva; il tenore australiano Steve Davislim; più il corista Marco Bellasi, Pietro. Per l'Aria Es ist Vollbracht! si aggiunge agli strumentisti Amélie Chemin, con la preziosa viola da gamba.

Alla fine un vero e proprio trionfo per tutti, con ripetute chiamate, applausi ritmati, e bravi! a ripetizione.









.

Prossimamente, vive-la-France!

26 febbraio, 2010

Bach dal web

Fino a pochissimi anni fa era cosa avventurosamente concessa solo a qualche dotato radioamatore: sintonizzarsi su un'emittente aliena per ascoltare qualche interessante trasmissione. Oggi – grazie soprattutto al web, Marconi non ce ne voglia! – chiunque, dotato di ADSL, può sbizzarrirsi a cercare e trovare in giro per il pianeta tesori apparentemente nascosti.

Questa sera la Bayerischer Rundfunk ha trasmesso, dalla Herkulessaal della Residenz di Monaco, la bachiana Johannespassion (quella cruenta e realista) con l'esperto tulipano Ton Koopman alla guida della gloriosa Orchestra della Radio Bavarese.







.

.

Fra prescrizioni e inquinamenti materiali e politici, non ci resta che Bach…