Siamo
sotto Pasqua ed immancabile ecco arrivare una delle Passioni bachiane. Anno pari, quindi tocca, alternandosi con la
Matthäus- alla Johannes-Passion.
L’Orchestra è laBarocca, guidata dal
suo fondatore Ruben Jais.
Quest’anno il Direttore Artistico (e General Manager) della Fondazione ha introdotto, credo proprio per la prima volta, una novità nel contenuto dell’opera: eseguendo la (seconda) versione del 1725 anzichè quella del 1724, sempre adottata in precedenza e quasi sempre impiegata in pubbliche esecuzioni o registrazioni, essendo ritenuta la più authoritative, visto che Bach negli anni successivi (fra il 1730 e il ’40) sostanzialmente vi ritornò.
Le principali differenze sono 5:
1. Il Coro (1) di apertura (O Mensch, bewein dein Sünde groß) rimpiazza Herr, unser Herrscher;
2. l’Aria (11+) del Basso (Himmer reiße, Welt erbebe) rimpiazza (forse
doveva seguire) il Corale (11) Wer hat
dich so geschlagen;
3. l’Aria (13)
del tenore (Zerschmettert mich)
rimpiazza Ach, mein Sinn;
4. L’aria (19)
del tenore (Ach windet euch nicht so)
rimpiazza l’Arioso Betrachte, meine Seel’;
5. il Corale (40) di chiusura (Christe, du Lamm Gottes) rimpiazza Ach, Herr, laß dein’ lieb’ Engelein.
Differenze che non intaccano la mirabile struttura generale dell’opera, anche ieri splendidamente eseguita dai complessi strumentali e vocali di Jais e dai 10 solisti (di cui 4 componenti del Coro) che sono stati lungamente applauditi e acclamati da un pubblico come sempre assai folto in queste, purtroppo rare, occasioni.
Prima della replica in Auditorium del Venerdi Santo, la Passione sarà eseguita come ormai da tradizione (proprio questa sera) nella religiosa cornice del Duomo di Milano.
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