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quattro chiacchiere al petrus-bar
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16 dicembre, 2010

Se Ceronetti chiude, che male c’è?


Il filosofo-poeta del pessimismo cosmico sta facendo parlare di sé con il suo recente articolo su LaStampa.

Provocazione? Ignoranza crassa? Fustigazione di costumi? Sottilissima e criptica ironia?

Forse sarà il caso di ricordare qualche aforisma del nostro, tanto per volare basso:
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- Tutto quel che non si mangia, fa bene alla salute.

- Dentro la scienza non si rintraccia neanche un aborto di pensiero.

- Il disastro più profondo non è la distruzione delle città con più milioni di abitanti, ma il loro sussistere.
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- L'esperienza della società e della storia insegna che l'uomo è, per eccellenza, l'essere non pensante.

- La maggior parte delle mie paure, circa i mali fisici, riguarda i medici e le loro cure, non la malattia.

- La morte come liberatrice dall'Informazione.

- L'uomo è un'anima che trascina un cadavere. Noi deploriamo come morte il suo stancarsi, alla fine, di fare da spazzino.


Ecco, proprio impiegando le sue parole ed applicandole alla sua persona: se Ceronetti chiude, che male c'è?
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07 giugno, 2010

Tutti i guai della lirica

"Butterfly è un capolavoro perché racconta una storia violenta, sconvolgente e moderna di turismo sessuale, non perché fa venire «un groppo in gola» alla Clerici."

Questa lapidaria affermazione si trova in un articolo di Alberto Mattioli, che se la prende con una trasmissione RAI-TV (che personalmente non ho visto) condotta dalla Clerici sulla prossima stagione dell'Arena.

Insomma, un elogio senza mezzi termini del Regietheater, quella branca dell'arte moderna che consiste nel reinventare capolavori del passato, stravolgendone a volte totalmente la natura, per renderceli – così si proclama – ancora digeribili; e una implicita – ma neanche poi troppo - condanna degli ammuffiti Zeffirelli che purtroppo ancora infesterebbero le nostre scene, e che sarebbero – così par di capire – i principali responsabili del disamore pubblico verso il teatro musicale. Insieme ai loro ignoranti tirapiedi tipo-Clerici.

E come esempio di ignoranza – nella trasmissione della Clerici, appunto - si cita "Carmen che canta metà Habanera ai toreri, segno che «gli autori» non conoscono nemmeno la trama dell'opera".

Che invece la modernissima Emma Dante – per la cui Carmen la Scala ha speso milioni - ha dimostrato di conoscere perfettamente, vero?