Il penultimo concerto del Festival ha avuto come
protagonisti l’Orchestra Sinfonica Giovanile di Milano (una
delle tante facce artistiche de laVerdi, formata solo da under-25)
e Ruben Jais (che riunisce in sé le cariche di Direttore Generale e
Artistico della Fondazione).
Mahler
qui era presente come ri-orchestratore di Bach, e incapsulato fra due opere di
Beethoven: insomma, una gran bella compagnia!
Si è aperto con l’Ouverture Coriolano,
che Beethoven compose per la tragedia di vonCollins. A proposito di tragedie, in questa
vecchia pubblicità - che si conclude proprio con le note di
apertura del Coriolano - compare a più riprese il teatro di una recente tragedia
che ancora grida vendetta…
L’Ouverture
poggia classicamente su due temi contrastanti, che evocano la vicenda di
Coriolano:

Il primo,
DO minore, introdotto da poderosi schianti dell’intera orchestra, è davvero
drammatico, come l’intera esistenza del condottiero romano, conclusa - almeno
stando a Cicerone - con tanto di suicidio.
Il
secondo, nella relativa MIb maggiore, di carattere elegiaco, femminile, contemplativo, vuol
evocare la figura della madre che scongiura Coriolano di non attaccare la sua
città.
I ragazzi
della Giovanile, guidati dal Konzertmeister (fuori-quota…) Dellingshausen
hanno fatto così il loro esordio ufficiale in Auditorium, accolti da applausi
di simpatia e incoraggiamento.
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Ecco poi la Suite bachiana, che Mahler approntò
a NewYork nel 1909 per una serie di concerti storici della NYPO, di
cui era Direttore Musicale; la prima fu eseguita mercoledi 10 novembre,
cui seguirono numerose esecuzioni in USA in quella stagione e nella successiva,
fino a quel fatale febbraio 1911 quando a Mahler fu diagnosticata la nuova e
letale malattia cardiaca che lo portò alla tomba nel giro di tre mesi.
La tabella seguente rappresenta la
struttura delle due Suite bachiane originali e le corrispondenti sezioni di
quella mahleriana, che principalmente consta nell’aggiunta della parte al
clavicembalo, dove sedeva lo stesso Mahler:
Bach
|
Mahler
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Suite 2 (BVW 1067)
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Suite aus den Orchesterwerken von J.S.
Bach
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1.
Ouverture
|
1. Ouverture
|
2.
Rondeau
|
2. Rondeau
Badinerie
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3.
Sarabande
|
4.
Bourrée I
|
5.
Bourrée II
|
6.
Polonaise
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7.
Double
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8.
Menuet
|
9.
Badinerie
|
Suite 3 (BVW 1068)
|
1.
Ouverture
|
2.
Air
|
3. Air
|
3.
Gavotte I
|
4. Gavotte I
Gavotte II
|
4.
Gavotte II
|
5.
Bourrée
|
6.
Gigue
|
Qui una pregevole esecuzione di Riccardo Chailly ai
tempi della sua lunga permanenza al Concertgebouw.
A proposito di questa Suite, va
ricordato che essa – insieme alla Quarta di Schumann-Mahler, diretta con la
NYPO - fu l’unica opera (e pure non originale…) dell’antico rivale diretta da Arturo
Toscanini, precisamente alla Scala mercoledi 12 ottobre del 1927!
Jais, in considerazione del ruolo di
spicco che ha nella Suite (soprattutto nei primi due numeri), ha portato Alessia
Scilipoti e il suo flauto al proscenio, alla sua sinistra. Per lei e per
tutto il complesso ancora convinti applausi.
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Ha
chiuso il programma l’inflazionata Quinta, che ha messo a dura
prova la compagine dei giovani, che hanno risposto con entusiasmo e dedizione, nuovamente
ricambiati da lunghi applausi. Per loro un felice battesimo: così nel prossimo
futuro avranno l’opportunità e l’onore di suonare con Direttori del calibro di Robert
Treviño (2/12), Emmanuel
Tjeknavorian (17/2) e Claus Peter Flor (11/5).