Settimana
Santa,
quindi l’Auditorium di Largo Mahler ospita - come da tradizione inaugurata nel
lontano 17/3/1999 da Riccardo Chailly, allora di stanza al Concertgebouw
ma in procinto di prendere le redini dell’ancor giovane Orchestra milanese - una
delle due Passioni di Bach. Quest’anno tocca alla JohannesPassion,
interpretata da laBarocca, l’ensemble strumentale e vocale creato a suo
tempo dal Direttore Generale e Artistico uscente dell’Orchestra
Sinfonica di Milano, Ruben Jais.
Dopo l’esperimento di due anni fa (eseguire la versione del 1725, che presenta alcune importanti novità rispetto all’originale del 1724 – il coro di apertura, tre arie e il corale di chiusura) Jais è tornato alle origini. Prima del concerto è intervenuto alla consueta presentazione organizzata da Pasquale Guadagnolo per spiegare con grande passione (!) e chiarezza i tratti peculiari di quest’opera, che sovverte i canoni delle sacre rappresentazioni introducendo arditamente stilemi di natura teatrale; e poi il ruolo che vi ha il Coro e le caratteristiche dei diversi numeri musicali: Cori, Corali, Arie e Recitativi dell’Evangelista.
Cast vocale assai bene assortito, con solisti già collaudati – anche extra-Bach - in anni precedenti (l’Evangelista Bernhard Berchtold, il Gesù di Johannes Held, il baritono Christian Senn). Coro di 17 elementi guidato da Jacopo Facchini e viola da gamba solista Juan Manuel Quintana, già protagonista nella Matthäus dello scorso anno.
Pubblico foltissimo, a dispetto dalla fastidiosa pioggia, e prodigo di applausi e ovazioni per tutti indistintamente. Si replica venerdi 29.
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