Mi sento davvero sollevato. Al pensiero che - per gli anni che mi restano - non dovrò più sottomettermi ad una tortura simile.
Ma - una volta nella vita - dovevo farlo, ne andava della mia dignità e persino della mia autostima. Così l’ho fatto, sì, mi sono masochisticamente sottoposto ai 135 minuti (dico: due ore e un quarto!) di uno dei più crudeli e stupidi e sadici e demenziali imbrogli musicali che mai siano stati perpetrati ai danni dell’umanità.
Ho seguito - lo giuro - l’intera esecuzione, trasmessa da Radio3, di Hymnen di Stockhausen.
Così, adesso, potrò sfidare chiunque ad obiettarmi che la mia è solo prevenzione, non suffragata dall’esperienza diretta!
Rimpianti? Altrocchè! In quegli stessi 135 minuti, o poco più, avrei potuto deliziarmi con un Holländer o un Rheingold, maledizione!
Ma - una volta nella vita - dovevo farlo, ne andava della mia dignità e persino della mia autostima. Così l’ho fatto, sì, mi sono masochisticamente sottoposto ai 135 minuti (dico: due ore e un quarto!) di uno dei più crudeli e stupidi e sadici e demenziali imbrogli musicali che mai siano stati perpetrati ai danni dell’umanità.
Ho seguito - lo giuro - l’intera esecuzione, trasmessa da Radio3, di Hymnen di Stockhausen.
Così, adesso, potrò sfidare chiunque ad obiettarmi che la mia è solo prevenzione, non suffragata dall’esperienza diretta!
Rimpianti? Altrocchè! In quegli stessi 135 minuti, o poco più, avrei potuto deliziarmi con un Holländer o un Rheingold, maledizione!