Ruben Jais,
che concentra su di sè le cariche di General
manager & Direttore artistico
de laVerdi e di Fondatore & Direttore de laBarocca,
ci ha emozionato ieri - insieme ai suoi complessi - con una mirabile esecuzione
del Weihnachtsoratorium
di Bach, che non si udiva in
Auditorium dalla Befana del 2014.
L’opera è
in realtà l’assemblaggio di ben sei Cantate,
corrispondenti ad altrettante giornate, composte da Bach per la ricorrenza
natalizia: furono infatti eseguite per la prima volta nelle due chiese di
Lipsia - St.Nicolai e St.Thomae - fra Natale 1734 e l’Epifania
1735.
Come
noto, Bach - sempre con un diavolo per capello con i suoi molteplici impegni di
Cantor e con le sue ambizioni (mai
soddisfatte) di diventare Compositore di Corte
- non esitò ad impiegare per l’occasione sacra
musiche già da lui composte in precedenza per ricorrenze profane. Curiosa al proposito la parodia (autoimprestito, si direbbe per... Rossini) riguardante
proprio il coro che attacca l’Oratorio, preso di peso dalla cantata 214,
titolata Dramma per musica, le cui
note, composte precisamente un anno prima dell’Oratorio per celebrare
trionfalisticamente il compleanno della Regina
di Polonia nonchè Principessa
Elettrice di Sassonia, si adattarono perfettamente al testo che chiama i
fedeli a gioire per la nascita di Cristo:
BWV214 |
Oratorio |
Thönet ihr Paucken! Erschallet Trompeten!
Klingende
Saiten erfüllet die Luft!
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Jauchzet,
frohlocket! Auf preiset die Tage, Rühmet, was heute der Höchste
getan!
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Suonate tamburi! Squillate o trombe!
Corde vibranti, riempite l’aere!
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Gioite, esultate! Glorificate i giorni,
esaltate quanto l’Altissimo ha oggi compiuto!
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Certo,
nel Dramma a cantare quei versi erano
tali Bellona (S) Pallas (A) Jrene (T) e Fama (B)! Cioè quanto di più distante
dall’atmosfera del Nuovo testamento... Tuttavia a chi rimane interdetto, per
non dire scandalizzato, dall’accostamento sacro-profano si può far notare che
un legame fra i due scenari esiste: ed è il nome della destinataria del Dramma: Maria-Giuseppa!
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Come già
fatto in anni passati, la maratona è stata divisa in due tranches: dalle ore 18 alle 19:30 le prime tre cantate; dalle 21
alle 22:30 le restanti tre. Fra i solisti merita un incondizionato elogio il
tenore Benedikt Kristjansson (mezzo
metro almeno di... coda di cavallo!) che ha sfoggiato una voce limpida e
penetrante, assai appropriata al ruolo di Evangelista (ma anche perfetta nelle tre
arie a lui riservate).
Ottimi
anche gli altri tre: il soprano Céline Scheen, il controtenore (contralto) Damien
Guillon e il basso Marco Saccardin. Splendido l’ensemble corale
diretto da Jacopo Facchini, che ha poi chiuso in bellezza - con un nobile
corale preso dalla tradizione tedesca - la lunghissima ma gratificante serata.
3 commenti:
Anche a mio modesto avviso il tenore era il cantante solista una spanna sopra gli altri. Un po' troppo sottile invece la voce controtenorile di Guillon.
Ah! dimenticavo: peccato davvero che la proiezione del testo spesso fosse mal sincronizzata col fluire del canto! Cioè, il testo arrivava tardi, soprattutto nella prima parte; meglio nella seconda, ma forse perché nell'intervallo ho garbatamente suggerito a una maschera di riferire l'inconveniente a chi di dovere.
@Angelo
Sì, ho fatto caso anch'io alle sfasature fra canto e testo proiettato: grazie per averlo fatto presente.
E grazie per il commento, a presto!
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