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23 novembre, 2013

Orchestraverdi – ogni traguardo è possibile

 

Le due serate al MiCo con la sinfonia dei mille hanno consacrato laVerdi come un’Istituzione cui nessun traguardo ormai è precluso.

Non parlo soltanto dell’aspetto strettamente musicale (di livello più che accettabile, anche se non c’è bisogno di essere dei pedanti per trovare più di un difettuccio alle due esecuzioni) ma anche di quello, come dire, organizzativo.

Aver saputo immaginare, preparare, costruire e poi realizzare e governare un evento come questo è segno di altissima professionalità e di grande potenza di fuoco. Tanto per restare in campo nazionale, l’analoga impresa di due anni fa del MiTo (con replica a Rimini) era stata resa possibile dalla cooperazione di addirittura quattro diverse Istituzioni (RAI, Regio e Conservatorio di Torino e Maggio Musicale) oltre naturalmente al supporto delle risorse del festival.

Il successo di pubblico poi è stato davvero clamoroso: dopo il pienone della prova aperta del 20, altrettanti tutto-esaurito hanno caratterizzato le due serate del 21 e 23, dove si è riempita come un uovo una vera e propria piazza d’armi da oltre 3000 posti! 

Non sto ad entrare in dettagli capziosi su singoli aspetti delle prestazioni (come detto più di un appunto si potrebbe muovere a suonatori e, soprattutto, cantanti) ma mi limito a testimoniare la mia totale soddisfazione per aver potuto provare emozioni che solo un ascolto (e visione!) dal vivo di quest’opera può regalare.

A laVerdi dico soltanto: grazie, grazie, grazie!

2 commenti:

Moreno ha detto...

Sono d’accordo sulla scelta di evidenziare, per una volta, più gli aspetti organizzativi che non quelli musicali.
La complessità della macchina organizzativa necessaria per gestire un evento di tale portata avrà richiesto un lavoro di gruppo di parecchi mesi e suscita ammirazione e riconoscenza.
Direi proprio che rappresenta la definitiva consacrazione de La Verdi anche perché fa seguito al concerto di settembre ai BBC Proms.
È stata positiva anche la risposta della città, capace di riempire per due volte una sala enorme.
Venendo alla musica. Personalmente non considero l’ottava la più ispirata delle sinfonie di Mahler. La trovo tratti un po’ pedante, soprattutto nella prima parte, forse a causa degli obiettivi molto ambiziosi che si diede il compositore.

In ogni caso, valeva la pena di esserci.

Grazie "La Verdi".

daland ha detto...

@Moreno
Perfettamente d'accordo, anche sulla natura dell'ottava, una cosa grande, ma non un... capolavoro.

Grazie, ciao!