Indisposto il
titolare Ivor Bolton, è stato
chiamato Damian Iorio a dirigere i ragazzi de laVerdi (reduci dalla storica ottava
mahleriana e guidati da Nicolai Freiherr
von Dellingshausen) in un concerto ultra-tradizionale, sia come impaginazione che come contenuti.
Si apre con la
Ouverture
zu den Hebriden (Fingals Höhle)
composta dal giovane Mendelssohn dopo una gita alle Ebridi, in particolare a
Staffa, dove si trova la celebre grotta marina che dal ‘700 ha preso il nome
dall’eroe scozzese Fionn mac Cumhaill (per gli amici… Fingal):
L’Ouverture, canonicamente in forma-sonata, è tutta pervasa da atmosfere ossianiche, che si ritroveranno anche
nel movimento iniziale della sinfonia
scozzese, concepita, guarda caso, nello stesso periodo, anche se completata
anni e anni più tardi.
Bravi i ragazzi – gli archi soprattutto - a trasmetterci queste
sensazioni di mistero, fra folate di vento e squarci di sole sul desolato
paesaggio nordico.
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Poi arriva una bella gnocca spagnola (smile! ma è brava quanto attraente!) a
nome Leticia Muñoz Moreno per deliziarci con quello che è forse il più fischiettato
(insieme a quello di Ciajkovski) dei Concerti
per violino: l’op. 64 del compositore amburghese.
Qualche
problema di concentrazione, prima di attaccare, grazie a rumori molesti, fra
cui l’immancabile suoneria di un portatile, poi però questa ragazza col fisico
da modella si scatena in un’interpretazione tutta nervi e spigoli, nel primo
movimento. Quindi il centrale Andante
è esposto con grande ispirazione, certo la parte migliore del concerto;
nel finale, la 28enne
spagnola fa sfoggio di gran tecnica e trascina il pubblico ad applausi ritmati.
E dopo Mendelssohn, il bis non poteva
essere che Bach.
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Chiude Beethoven con la Pastorale. Iorio si fa recapitare
sul leggio la partitura edizione Bärenreiter
(quella di Jonathan Del Mar) ma
francamente mi è impossibile dire se anche le parti degli orchestrali fossero
coerenti con quella; del resto le peculiarità di questa edizione sono dettagli
piuttosto (o del tutto) difficili da cogliere ad un ascolto dal vivo.
In ogni caso, un’esecuzione di tutto rispetto assai apprezzata dal foltissimo
pubblico (molti i giovanissimi, forse tifosi della bella Leticia…) illustrato anche
dalla presenza della neo-senatrice-a-vita Elena
Cattaneo.
Quindi – tenuto anche conto del repentino cambio di… podio - gran
successo per Iorio e i ragazzi.
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