Resta sul
podio Zhang Xian per proporre, nel
ventennale della fondazione de laVerdi,
l’identico programma del primo concerto che la
neonata orchestra tenne al Conservatorio quel sabato 13 novembre del 1993,
sotto la bacchetta del suo mitico co-fondatore Vladimir Delman.
Questa sera,
prima del concerto, i massimi responsabili gestionali (presidente Cervetti e dg Corbani) e lo storico Konzertmeister
Luca Santaniello hanno rievocato i giorni e le vicende di quella
pionieristica e anche parecchio pazza impresa. Che però ha dato i frutti che
oggi sono sotto gli occhi di tutti.
Entrando in
sala si nota subito la mancanza del… podio. In compenso la sedia di Santaniello
è sostituita da un seggiolone da contrabbassista. Sì perché in Ciajkovski sarà lui a guidare con
l’archetto e i cenni del capo il pacchetto degli… archi, alcuni dei quali, come
Luca, protagonisti di quel primo concerto di 20 anni fa.
E suonano
divinamente anche senza Maestro (nell’Elegia
confesso che mi son venute le lacrime agli occhi). Però qualcuno lassù a
guardarli e guidarli c’era: proprio il leggendario Vladimir, la cui
inconfondibile effige campeggiava sui due schermi posti sopra le loro teste.
Successo
straordinario: direi che sono musicisti che nulla hanno da invidiare ai
colleghi delle orchestre più blasonate del pianeta. Così ci deliziano ancora
con la sezione finale del Walzer.
Poi torna il
podio per accogliere Zhang Xian che
ancora una volta ci propone la sua visione della Fantastique. Senza mezze
misure, con la manopola del contrasto
girata sul massimo. E senza far mancare nessuno degli effetti speciali (tipo
l’oboe di Emiliano Greci posto stereofonicamente dietro le quinte) o il
contrappunto dei… timpani (sempre nella scena campestre).
Un bicchiere
di spumante per tutti ha chiuso i festeggiamenti. Dopo la replica di domani si dovrà
però sudare assai: è in agguato il padre prodigo
Chailly con la sinfonia dei mille!
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