Ancora Zhang Xian sul podio dell’Auditorium per un concerto questa volta
monopolizzato da Shostakovich.
Curiosamente la proposta è
costituita da due componenti estratte da altrettanti programmi di stagioni passate: si
tratta dell’Op.35 (Concerto per pianoforte e tromba) che fu presentata nell’ottobre 2011, con lo stesso
solista alla tromba, il mitico Alessandro
Caruana; e della Decima sinfonia, eseguita da D’Espinosa nel settembre 2012, guarda caso
insieme ad un altro concerto per tromba, ancora con Caruana.
Dapprima è la bravissima – e pure bella,
il che non guasta mai… - Mariangela
Vacatello a proporci (con l’impertinente supporto di Caruana) il Primo concerto, che lei interpreta in
modo convincente, sia nelle pagine più esilaranti e parodistiche, che in quelle
(vedasi il Lento) più introverse ed
elegiache.
Calorosissima l’accoglienza di un
Auditorium ancora assai affollato, e così lei non ci concede un bis ma un… tris! Dapprima con la campanella, poi
con Chopin; infine ci
saluta con un brano che, di questi tempi, sa di nobile messaggio ecumenico: il
celeberrimo Von fremden Ländern und
Menschen, che apre le schumanniane Kinderszenen.
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Zhang
Xian
può finalmente porre riparo alla sua (giustificabilissima, causa fiocco-azzurro)
defezione del 2012 dirigendo la Decima,
passata alla storia come la sinfonia di
Stalin (smile!)
L’Orchestra è una delle più titolate al
mondo in questo repertorio e non si smentisce, con una spettacolare dimostrazione
di potenza e precisione al contempo, in tutte le sezioni, dagli ottoni alle
percussioni, dagli strumentini ai fagotti e ovviamente al pacchetto degli archi:
Xian credo non faccia altro che assecondarla al meglio, e il risultato è
davvero eccellente, salutato da lunghi e ritmati applausi.
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