Programma classico (come impaginazione e come autori ed opere presentate:
Mozart-Beethoven) per il concerto
di questa settimana, diretto
da Patrick Fournillier. E l’Auditorium
(almeno questa sera) era pieno come un uovo, a testimonianza dell’indubbia
preferenza del pubblico per i classici (che poi questo sia un segno positivo non
è detto, ma... è così).
Per Mozart Fourniller rinuncia alla bacchetta, ma si fa portare le partiture
sul leggio; per Beethoven farà esattamente il contrario.
Si apre con Eine kleine
Nachtmusik, tanto inflazionata quanto affascinante ad ogni riascolto,
tanto che qualcuno del pubblico non resiste ed applaude (neanche si fosse ai
PROMS) già alla fine dell’Allegro iniziale.
Paolo Grazia, oboe principale dell’Orchestra del Comunale di
Bologna e docente in quel di Fiesole si presenta poi per interpretare il Concerto K314, quello che il Teofilo
riciclerà come secondo concerto per flauto, portandolo dal DO al RE maggiore; e
il cui terzo movimento fornirà (in SOL maggiore) il supporto musicale ai versi Welche Wonne, welche Lust di Blondine nel second’atto del Ratto.
Applauditissima la performance
di Grazia, che così ci regala questo bis
(qui registrato giovedi,
sul quale questa sera il solito impaziente applaude quando ancora il suono non
si è spento...)
Si chiude con la celeberrima Quinta
del genio di Bonn: Fourniller la attacca quando ancora il pubblico lo sta
applaudendo all’ingresso e lo fa con una foga strabiliante, mettendo davvero a
dura prova i ragazzi; e non solo nell’iniziale Allegro con brio, ma in particolare nella sezione centrale dell’Allegro, dove soprattutto gli archi sono
chiamati ad un vero super-lavoro per scolpire le rapidissime crome che
costellano la partitura (e a proposito di fatica, il Direttore fa pure il ritornello
dell’Allegro conclusivo). Insomma, una cosa davvero entusiasmante, che trascina
il pubblico ad ovazioni e applausi ritmati (ecco, proprio come ai PROMS!)
Nessun commento:
Posta un commento