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16 aprile, 2016

laVERDI 2016 – Concerto n°14, o della biodiversità


Italia, Francia, Argentina, tribunali, vini e... Mozart! Questo è il bizzarro melting-pot che ci riserva il programma di questa settimana (una ripresa della prima dello scorso giugno) di genere per così dire... operettistico.

Partiamo dall’alcol, visto che il titolo del pezzo in programma (Barbatelle) ci indirizza verso vigneti e relativi prodotti e derivati. E non a caso, datosi che l’autore del libretto – figlio di una precedente pièce teatrale - è Giancarlo Cignozzi, uno che di vino se ne intende assai, avendo curato e impiantato vigneti in quel di Montalcino da più di 40 anni, con la benedizione del grande Luigi Veronelli, alla cui memoria il lavoro è dedicato. Il soggetto dell’operetta è la guerra del vino, fra l’imperialista bordolese (cabernet-sauvignon) e gli altri vitigni che (in Francia come in Italia) rivendicano, appunto, la loro biodiversità. Guerra senza esclusione di colpi, con impiego di armi di distruzione di massa (Eskà, o mal dell’esca, un fungo che distrugge i vitigni, e che l’imperialismo bordolese minaccia di impiegare contro i ribelli) o un’autentica Mata Hari (Malvy, nella fattispecie una seducente malvasia nera di cui i ribelli si servono per destabilizzare dall’interno il potere imperialista).

Veniamo alla geografia: a musicare il testo dell’italianissimo Cignozzi è Luis Bacalov, argentino come il regista Carlos Branca e la responsabile artistica Marina Rivera. Quanto ai tribunali, sia Cignozzi che Branca sono avvocati con evidenti propensioni teatrali.

E Mozart, che c’entra? Beh, chi ascolta il Singspiel di Bacalov ne sente parecchio, suonato e pure cantato... ma il legame più incredibile con tutto il resto è che Mozart viene diffuso giorno e notte nei vigneti del Paradiso di Frassina di Cignozzi, come antidoto contro... le Eskà!

La storia che si rappresenta (10 cantanti, 6 attori, più 12 coristi della Gambarini) è ovviamente a lieto fine, conseguito dopo non poche peripezie e rischi di conflitto mondiale (!) É un divertissement e non può che concludersi in gloria per tutti. E a benedire interpreti e pubblico è il Teofilo in persona che arriva per attaccare la sua kleine Nachtmusik con cui lo spettacolo chiude in bellezza.

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