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30 ottobre, 2015

Orchestraverdi 14-15 – Concerto n° 57


Il prezzemolo Campogrande (che rimugina l’Inno ceco infilandoci Dvorak) fa da antipasto (alquanto inappropriato, mi permetto di dire) al Requiem verdiano – ormai diventato uno degli appuntamenti fissi di ogni stagione de laVERDI - che Jader Bignamini torna a dirigere in Auditorium a un anno giusto di distanza.

Come sempre impeccabile l’Orchestra, che ha supportato egregiamente la lettura più sinfonica che melodrammatica (il che personalmente ritengo cosa apprezzabile) di Bignamini. E sempre di alto livello la prestazione del Coro di Erina Gambarini, nelle grandi perorazioni come nei pianissimo al limite dell’udibile.

Così-così i quatto solisti: apprezzabili le due voci femminili, Maria José Montiel in particolare, ma anche Susanna Branchini, che dev’essere arrivata all’ultimo momento per sostituire la titolare Sara Rossi Daldoss. Meno convincenti i maschi: Danilo Formaggia esibisce una voce spesso ingolata, mentre quella di Enrico Iori sopra il DO tende a sbiancarsi.

In ogni caso l’Auditorium (non proprio affollatissimo, devo dire) ha tributato lunghi e meritati applausi a tutta la compagnia.

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