Scusi, per Sharm vi è mica rimasto qualcosa?
Così sembrava doversi rispondere dopo la prima del 7, accolta - a quanto riportano le cronache - da parecchi buh per cantanti e maestro Dantone. (anche perchè una settimana sul Mar Rosso oggigiorno costa all’incirca quanto un biglietto di platea alla Scala).
Ma ormai, al Piermarini, vige la regola del buona la seconda, e così ieri sera, dopo un inizio un po’ freddino, è stato proprio un crescendo rossiniano di consensi, fino al conclusivo trionfo per tutti e per ciascuno. Se poi qualche gorgheggio, soprattutto nelle cosiddette prime ottave delle signore e dei signorini (tenori) ha faticato a salire fino al loggione e se ogni tanto la banda in buca ha soverchiato qualche voce... pazienza, lasceremo precisazioni e recriminazioni ai più esperti in materia.
Pregevolissimi gli interventi sul palco del flauto e dell’arpa, Formisano e Prandina, a deliziarci con due autentiche perle dell’immensa partitura rossiniana. Carlo Colla ha stupito ancora con le sue quattro marionette ballerine, autentiche Fracci e Savignano mosse dalle mani espertissime sue e dei figli.
Inossidabile davvero la regìa di Ronconi, con un solo patema alla fine, quando sullo schermo gigante in palcoscenico si sono viste le comparse del codazzo di Re Carlo farsi Piazza Scala correndo all’impazzata (forse se l’erano presa comoda in galleria?) per arrivare - sia pur trafelate - in tempo in platea ad applaudire con tutto il pubblico sugli ultimi accordi fracassoni dell’orchestra.
Insomma, una piacevole serata che non ha fatto rimpiangere la barriera corallina.
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