Terza consecutiva presenza sul podio de
laVerdi per Patrick Fournillier (lo rivedremo altre due volte nella stagione)
che ci guida in una promenade attraverso l’800 operistico francese
(con escursione nel primo ‘900) insieme al soprano fiammingo 35enne Iris Hendrickx (nuovo cognome d’arte della Luypaers).
Programma francamente modesto, e non a caso l’Auditorium è rimasto semideserto.
La Hendrickx deve aver scambiato il concerto per una sfilata di moda,
sfoggiando ben due abiti talmente ingombranti da quasi impedirle l’accesso e l’uscita
dal proscenio... Dirò malignamente che sono le cose migliori che ha saputo
presentare: voce che negli acuti ha un timbro francamente sgradevole (urla piuttosto
che canto) e personalità interpretativa un po’ deboluccia, ecco.
L’Orchestra ha vissuto su qualche assolo (Scarpolini, Santaniello, Stocco,
Amatulli, Piva) e su pochi sprazzi di carica dei bersaglieri (Carmen e Samson) per il
resto normale amministrazione.
Alla fine bis in pieno ‘900 (Poulenc: Les chemins de l’amour) ma resta la domanda: perchè niente di Meyerbeer,
Auber, Halévy? Troppo impegnativi per la voce
? Evabbè, almeno... che non si ripeta.
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