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30 ottobre, 2014

Orchestraverdi 14-15 – Concerto n° 7

 

Quello che si materializza in questi giorni è uno degli appuntamenti ormai inamovibili nelle stagioni de laVERDI: il Requiem. Questa volta a dirigerlo è il Direttore Associato dell’Orchestra, che con Verdi sta convivendo da anni, essendo entrato ormai a pieno titolo nel mondo dell’Opera: non più tardi di due giorni orsono ha chiuso al Regio di Parma le rappresentazioni della Forza, accolto da unanimi consensi di pubblico e critica.

E devo dire che anche questa sera non ha tradito le attese, padroneggiando da par suo questa grande partitura, ben assecondato da orchestra e coro (di Erina Gambarini) che ormai il Requiem ce l’hanno nel sangue. Piccole sbavature (come il ritardo di una tromba a chiudere il Tuba mirum) non inficiano l’ottima prestazione delle masse.

Chi francamente mi ha suscitato qualche riserva è stato il gruppo dei solisti, dei quali salverei a fatica il soprano Chiara Taigi e il basso Massimiliano Catellani, mentre non mi sento di dare la sufficienza al mezzosoprano Anna Maria Chiuri (voce che sembra artificiosamente scurita) e soprattutto al tenore Yusif Eyvazov, quasi sempre ingolato e con voce assai poco squillante. 

In ogni caso Verdi è sempre Verdi e (grazie a laVERDI, in questa occasione) regala pur sempre momenti di emozione e di elevazione dell’anima; è uno di quei rari segnali che ci aiutano a credere ancora, nonostante tutto, in questo mondo per altri versi davvero barbaro, dove c’è chi, in sostituzione del pane quotidiano, non riceve nemmeno simpatici messaggini sull’iphone, ma pugni e manganellate, proprio come ai bei tempi dei telefoni a rotella…

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