Renzetti ha rispettato
quasi completamente la partitura, limitandosi a un paio di sforbiciatine: ha
eseguito anche (quasi) tutto il balletto del second’atto. La sua direzione mi è
parsa corretta nei tempi e nel sostegno alle voci: insomma, lui è un vecchio
marpione che sa come portare a casa la serata.
Fra le voci,
bene (non dico benissimo, per via dell’ascolto via etere - o cavo – che può
sempre trarre in inganno) Osborn e
benino la Simeoni. Priante ha fatto correttamente tutte le
note, ma mi è parso mancare di spessore (la parte di Alfonso è quasi da
baritono verdiano...) Darei una sufficienza ampia a Lim e più risicata a Rivas
e alla pigolante Rouillard.
All’altezza il coro di Moretti.
Sull’allestimento
della Cucchi mi limito a constatare
come si adatti altrettanto bene male a Parsifal (infatti qualcuno ci ha
già pensato) e pure alla Forza del destino e financo ad Aida. Ergo: come ogni letto di Procuste che si rispetti, l’unica
certezza che garantisce è di fare danni al corpo del malcapitato che ci viene steso sopra.
Prossimamente le
sensazioni dal vivo.
(2. continua)
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