percorsi

da stellantis a stallantis

15 dicembre, 2010

C’è ancora chi discute seriamente di 4’33”

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L'opera maxima di John "charlatan" Cage è quella dove un complesso della consistenza che va da un singolo solista (con uno strumento scelto a piacere) ad una Berlioz-iana orchestra da 1100 strumentisti schierati all'Hippodrome, si presenta, si accomoda e comincia a… girarsi i pollici. Nel frattempo si potrà udire il rumore di fondo dei condizionatori dell'auditorium, o magari quello di un aereo in atterraggio (se siamo all'Hippodrome) oppure – oggi siamo progrediti – un cellulare che squilla, oppure ancora lo scartamento di caramella di qualcuno che cerca di sedare una tosse insistente (con ciò privando però l'opera di altra musica trascendentale).
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.Ecco, 4'33" è una partitura colma esclusivamente di pause, in modo che lo spettatore (meglio – per gli organizzatori – se pagante) possa bearsi nell'ascolto di tutti i suoni che arrivano alle sue orecchie da ovunque, tranne che dall'unica sorgente destinata canonicamente a produrli in una simile circostanza: l'orchestra.
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L'imbecillità umana non ha proprio limiti (Berlusconi al confronto è Einstein) se c'è gente che ancora discute seriamente di queste stronzate.

ps: dimenticavo la cosa più importante: il pezzo è in FA maggiore (o RE minore, ad libitum).
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4 commenti:

mozart2006 ha detto...

Ne faranno l´edizione critica? Ahahaha....

daland ha detto...

@mozart2006
Sì, perchè sembra che, per un paio di esecuzioni, Cage abbia autorizzato dei tagli!

mozart2006 ha detto...

Comunque, io spero che Allevi, quando passerà a miglior vita (il più tardi possibile, per carità!) sia condannato a suonarlo per l´eternità in looping...

daland ha detto...

@mozart2006
veramente il Giovanni vorrebbe andare in paradiso con Mozart, Bach e pochi altri, per deliziare il buon Dio. Cage lo vedo bene nella spettrale nullità del limbo, dove si devono udire in eterno soltanto sordi rumori di fondo e il ronzìo di qualche lontano elicottero telecomandato dal vicino di loculo Karl-Heinz.
Ciao!