Chiusura davvero in grande per la stagione 2009-2010 de laVerdi. Con lo sfoggio di tutta l'impressionante potenza di fuoco di cui è capace: in un Auditorium quasi pieno (ma che si è purtroppo smagrito nell'intervallo… bah) abbiamo ascoltato un'opera – il Paulus - che da decenni non si dava in Italia, e vorrà pur dir qualcosa!
Orchestra con disposizione moderna, senza organo (che dovrebbe suonare solo in 13 dei 45 brani e spesso con pura funzione di pedale) e con controfagotto a sostituire l'antico serpente. Il venerabile Rilling – che con questo Mendelssohn bachiano è proprio a casa sua - dirige a memoria!
E a proposito di Bach, cui Mendelssohn non nascondeva affatto di ispirarsi, in questo oratorio ne aleggia proprio lo spirito, dai contenuti religiosi alle forme. Già l'Ouverture cita scopertamente – a parte la tonalità di LA, invece di MIb - il Bach della Cantata BWV-140 Wachet auf, ruft uns die Stimme:
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Questi stessi versi e note compariranno poi nel grandioso Corale N°15, in RE maggiore.
Dell'incipit del N°1, il coro che apre l'Oratorio, si ricorderà addirittura Wagner, nel principio del suo Lohengrin! (a dispetto del trattamento non propriamente urbano riservato a Mendelssohn dall'antisemita Wagner nel suo libello Das Judenthum in der Musik).
A confermare la predilezione di Mendelssohn per i temi religiosi e biblici – tipico approccio luterano - l'ultima parte dell'ultimo coro (Lobe den Herrn, meine Seele) verrà più avanti ripresa dal compositore ed inserita – diversamente musicata, a parte l'incipit - nella sua seconda sinfonia, come secondo dei 10 brani vocali della Lobgesang:
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Un bravo ai quattro solisti – il soprano Simone Schneider su tutti - e soprattutto al coro di Erina Gambarini, che ha anche fornito le due voci di basso soliste (i falsi testimoni) per il N°3 e che ha surrogato con i soprani anche la parte assegnata alle voci bianche nel N°35.
Successo pieno e calorosi applausi per tutti per questa degna chiusura di stagione.
Appuntamento il 5 settembre alla Scala per l'inizio di una nuova avventura!
2 commenti:
Caro Daland,
ieri sera sono stato all’assemblea dei soci de “laVerdi” durante la quale è stata data lettura al bilancio d’esercizio 2009.
La situazione è molto grave.
La perdita di esercizio è stata di 3,8 milioni vs. un totale entrate di 6,3 milioni.
Tale risultato non è dovuto a comportamenti poco virtuosi dal momento che la Fondazione vanta una percentuale di autofinanziamento molto elevata e pari all’85% (Scala: 55%, media altre orchestre italiane: 16%) bensì al mancato pagamento di un contributo annuo di tre milioni da parte dello Stato, promesso ma non versato.
Al momento la Fondazione sta trattando con il MeF e con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali affinché, nel quadro della manovra correttiva, sia introdotto un emendamento che eroghi a laVerdi i tre milioni promessi.
Purtroppo non è detto che l’emendamento sia approvato e in ogni caso i tempi per l’erogazione del contributo non saranno immediati.
Nel frattempo le esigenze di cassa sono pressanti e la Fondazione ha deciso di accelerare la messa in atto del progetto “Un mattone per la cultura”
http://www.laverdi.org/italian/mattone.php?iExpand1=757
Sarebbe inoltre opportuno un aumento nel numero di soci, al momento siamo meno di 300 (i donors del Met di NY sono circa 14000 …).
Sarebbe un peccato se laVerdi fallisse. Se lo rtiene opportuno, potrebbe dedicare spazio nel suo blog a questo tema.
Grazie.
Saluti,
@Moreno
Conosco abbastanza bene la situazione, che sembrava essersi messa a posto un anno fa, con il riconoscimento degli "arretrati" da parte del Ministero e soprattutto con l'appoggio determinante delle banche nell'operazione di acquisto dell'Auditorium (ne avevo trattato in un post circa un anno fa).
Purtroppo pare che qualcuno al Ministero non voglia prendere atto della realtà e riconoscere alla Verdi almeno quanto si riconosce ad altre istituzioni.
Avevo già in mente di scrivere un post di aggiornamento... vedrò di farlo al più presto.
Ciao e Grazie!
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