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24 luglio, 2008

Aspettando Parsifal 2008: mancano poche ore

L’attesa per il nuovo (nono) Parsifal si fa spasmodica a Bayreuth.

Sul sito dell’organo di stampa che si occupa quasi esclusivamente del Festival non si parla che della regia e del regista, Stefan Herheim, mentre Daniele Gatti nemmeno viene citato. Anche la prova generale di domenica è stata recensita sempre e solo sotto l’angolazione della regia... per direttore e interpreti solo generici e tiepidi apprezzamenti.

Il nuovo portale web del Festival pubblica una serie di foto scattate durante le prove, che ci danno una vaga idea della messinscena e dei costumi. Abbiamo conferma del fatto che sarà un Parsifal visto con gli occhi della storia della nazione tedesca: la società guglielmina, poi i soldati straziati nella grande guerra, una sala con banchi ad anfiteatro (Weimar?) e chissà forse la caduta del terzo Reich... Le immagini ci dicono anche qualcosa riguardo ad alcuni leitmotive scenici che ricorrono spesso: le ali, sempre nere, che vediamo in dotazione quasi a tutti, Parsifal escluso (rappresentano per caso il simbolo del paradiso perduto, alla Dorè?); il letto, di Titurel, di Amfortas, ma anche di Klingsor e di Kundry, e tanti letti che ospitano soldati feriti. C’è poi una vasca da bagno, poco fantasiosa idea per le abluzioni di Amfortas, quindi Klingsor e Kundry acconciati allo stesso modo (frac con ali nere e cilindro) ma Kundry con calzoni lunghi e invece Klingsor in calzamaglia ("bist du keusch?")

Insomma: una regia forse meno provocatoria di altre negli aspetti esteriori, ricca di effetti e anche di preziosità... che ha la prevista - e del resto dichiarata - caratteristica di fondo: è il Parsifal - magari poetico ed interessante - di Stefan Herheim. Wagner?

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