È
ormai tradizione da quando esiste quella diavoleria chiamata streaming
che l’ultimo atto del ROF venga irradiato su maxischermo nella piazza
principale di Pesaro, che su due dei suoi lati contigui (nord e est) ospita rispettivamente
la sede storica e quella moderna del Comune della città, sponsor
dell’iniziativa.
Quest’anno per il gran finale è stato proposto Il viaggio a Reims, in forma concertante, eseguito nel ritrovato Auditorium Scavolini. Ricorrono infatti i 40 anni dalla prima uscita al ROF di questo autentico gioiello, illustrato allora dalla prima edizione critica di Alberto Zedda e da una coppia di artisti semplicemente passata alla storia: Claudio Abbado e Luca Ronconi, coadiuvati allora da un cast che definire stellare è ancora riduttivo.
E anche io ho deciso – non è la prima volta – di assistere allo spettacolo seduto su una (piuttosto scomoda) sedia nella Piazza, in mezzo a tanta gente che magari non frequenta abitualmente teatri e sale da concerto, ma che nondimeno segue questi eventi con passione e… applaude proprio come a teatro.
Per evidenti ragioni non farò qui alcun commento sulla parte musicale dell’evento, limitandomi a riferire dell’entusiastica accoglienza del pubblico, quello all’interno (dell’Auditorium) e quello all’esterno (in piazza).
Chiude così i battenti anche questa edizione particolare del Festival. Che ci ha riservato (come quasi sempre, del resto) interessanti novità, attese conferme e… un benefico e ubriacante diluvio di note rossiniane!
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