Fra pochi giorni prenderà il via (nella... cozza
dell’Adriatic Arena) il 38° ROF,
per la prima volta orfano del suo padre spirituale, il grande Alberto Zedda e pure di uno degli artefici della Rossini-renaissance: Philip Gossett. Ecco allora qualche
curiosità spicciola.
Si sa, ormai da marzo, del divorzio fra il ROF e l’Orchestra
e coro del... figlio
del Sovrintendente (!) con contemporaneo subentro/ritorno dei radiofonici
nazionali ed esordio del coro ascolano del Ventidio Basso. È parimenti noto, ai quattro (...mila?) gatti che seguono il ROF con deferenza
pari a quella con cui Orfini segue Renzi, che il Maometto del Siège non sarà il
precedentemente annunciato Alex Esposito, bensì Luca
Pisaroni, già collaudato Maometto... napoletano.
Ecco la statistica (in ordine di numero di presenze e
aggiornata al 2017) delle rappresentazioni pesaresi, dal 1980 ad oggi. Si
noterà come, esaurita in pratica la funzione del ROF di proporre nuovi titoli –
mancherebbe solo Eduardo&Cristina
– si passi ormai da anni alla riproposizione di opere già presentate in passate
edizioni.
Quest’anno, curiosamente, le tre opere nel
cartellone principale sono tutte alla loro seconda apparizione al ROF, dopo
alcuni anni (2000-2002-2006). Le due più recenti vengono riproposte con ripresa
della prima edizione (rispettivamente di Pizzi
e Martone) mentre Le Siège è oggetto di nuovo allestimento
affidato alla Fura di Carlus Padrissa.
Come ormai tradizione, la chiusura è affidata ad un
concerto, diffuso anche in piazza: torna quest’anno lo Stabat Mater, interpretato da Rustioni
(che dirige anche la Pietra). Al contorno,
la solita miriade di appuntamenti, con il Reims accademico, concerti di canto, mostre e
altro ancora. Radio3 sarà presente
come sempre alle tre prime (10-11-12
agosto) alle ore 20 (salvo il 10, alle 19:00).
Insomma, l’abbinamento fra sole/mare/spiaggia e il
grande Gioachino si preannuncia sempre interessante!
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