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04 agosto, 2017

Bayreuth 2017: chiusa la prima tornata


Con la prima recita di Götterdämmerung del Ring oleoso di Castorf si è chiuso ieri il primo ciclo delle rappresentazioni del Festival di Bayreuth. Il secondo peraltro è già iniziato il 31/7 con i Cantori che insieme al Tristan del 2/8 hanno interrotto per due volte la Tetralogia.

Grazie ad emittenti (come Radio Clásica) che ancora seguono il gran circo barnum della collina verde si sono potute ascoltare le prime delle sette opere in cartellone. Che dire? Le solite banalità... orchestra e coro che stupiscono sempre per qualità e affiatamento, voci che mediamente rientrano in parametri di mera accettabilità (solo il Sachs di Volle ha superato questa media-mediocrità) e regìe che salvo i nuovi Cantori erano tutte conosciute (e per lo più denigrate) dalle stagioni precedenti.

Pare (uso ovviamente il condizionale avendo solo ascoltato commenti di altri) che i nuovi Meistersinger siano meno scandalosi del previsto. Sembrerebbe, quello di Kosky, un approccio sulla falsariga del penultimo Parsifal (di Herheim): rappresentare non il soggetto in sè, ma corredato delle cause (i caratteri della personalità di Wagner, antisemitismo in primis) e degli effetti che l’opera ha avuto sulla società e civiltà (o inciviltà) tedesca fino alla metà del secolo XX, processo di Norimberga incluso. Chissà se è questa una delle materializzazioni della pretesa volontà di trasparenza (rispetto ai risvolti nazi di Bayreuth) che da tempo la Kathi ha promesso di realizzare.

Di più, francamente, non mi sento di dire.

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