Il Ravenna-Festival-2017
ha ospitato ieri sera la OSN
della RAI, guidata dal suo ex- Juraj
Valčuha. L’Orchestra ha fatto così il
suo ritorno in Romagna, in attesa poi di trasferirsi di poco a sud, lungo la
riviera marchigiana, per essere protagonista al prossimo ROF. Il monumentale
Pala-deAndré presentava vaste aree spopolate (penso si riempirà martedi con
Temirkanov...)
Altro gradito
ritorno a Ravenna è quello di David Fray,
che è stato protagonista nel mitico Concerto in LA min di Schumann, al quale lui si attaglia
persino nel... fisico (pare Schumann resuscitato). Esecuzione di tutto rispetto,
non esente da qualche perdonabile indecisione. Ottimo l’amalgama con l’Orchestra,
che deve necessariamente caratterizzare questo pezzo; alla fine applausi
convinti (anche da un certo maeschtre
presente in prima fila a far gli onori di casa con la consorte) e quindi un bis
del più inflazionato degli Chopin.
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È toccato
infine alla straussiana Eine
Alpensinfonie di chiudere in bellezza la serata. Qualche mia nota sui
contenuti di questa memorabile escursione alpina si può leggere qui. Orchestra in
gran spolvero, a partire dalla sezione più... bistrattata da Strauss (che aveva
una predilezione per i corni, data la professione del paparino). Valčuha
allenta tutte le briglie e non risparmia proprio nulla e nessuno: sonorità sgargianti
e fortissimi a volontà. Ma anche religioso raccoglimento a... fine giornata. Appausi
fin troppo solleciti (ma non è la nona
di Mahler) e tutti a casa.
Fuori, dopo
una giornata autunnale, grigia e ventosa (che si era alternata al giovedi
torrido, funestato dall’insopportabile garbino)
una mezzaluna e Venere spiccano in cielo: buon presagio per un’apertura di
luglio come si deve: e infatti stamane cielo turchese e mare come olio.
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