Mancano ancora gli ultimi 7 dei 64
concerti della lunghissima (causa EXPO) stagione 14-15 e laVERDI ha annunciato,
nella bellissima sede del MAC,
la stagione
2016, che coprirà quindi l’anno solare, da gennaio a dicembre.
La stagione principale consta dei tradizionali
38 concerti e vedrà parecchie interessanti presenze. Cito, per tutte, quella di
Jader Bignamini, che ascolteremo in 6
concerti, perché il Maestro cremonese, cresciuto come strumentista nell’orchestra
di cui è Direttore Associato, sta ormai prendendo il largo in fatto di
repertorio: che spazierà da Prokofiev (Romeo) a Wagner (tre preludi) a
Shostakovich, Ciajkovski, Stravinski, Rossini (un gala) e Dvorak, oltre alla ripresa del Requiem verdiano e ad un
nuovo approccio a Brahms (la prima).
Anche le altre iniziative sono
confermate, ad eccezione, per ora, della stagione de laVERDI BAROCCA. E qui
entra in ballo tale Salvo
Nastasi: che sarebbe l’autore materiale del crimine perpetrato nei confronti
de laVERDI, consistente nel suo declassamento istituzionale con conseguente
dimezzamento dei fondi pubblici (da due a un milione) che impedisce – per ora –
alla Fondazione di garantire anche la stagione barocca.
Il D.G. Corbani non è stato tenero
con Nastasi (simpaticamente apostrofato come malvagio). A precisa domanda su quale sia il movente che spinge le pubbliche
istituzioni a penalizzare regolarmente (fin dalla sua nascita) l’Orchestraverdi,
Corbani ha usato toni politically-correct, dicendosi semplicemente stupito che
in Italia iniziative che dovrebbero essere benemerite (come questa) vengono
invece boicottate alla grande.
Ciò che Corbani non dice esplicitamente
lo scrivo allora io: perchè laVERDI, a differenza di (quasi) tutte le altre
fondazioni lirico-sinfoniche italiane, non ha mai accettato, non accetta e
(speriamo!) mai accetterà di trasformarsi in un carrozzone inefficiente ma
assai funzionale alle razzìe di politici e politicanti di ogni risma (i vari Nastasi
e i loro mandanti, appunto); di diventare uno dei tanti orti e orticelli
funzionali al voto-di-scambio e alla distribuzione di privilegi e prebende.
Se alla testa della Verdi, invece
di Corbani-Cervetti-Jais ci fosse gente prona al potente di turno e disposta ad
ogni compromesso, state pur certi che di milioni non ne riceverebbe 2 ma 10:
che però, invece che in cultura,
finirebbero in colture di ogni specie
di clientelismo, sprechi e inefficienze.
E allora, che Dio ci conservi
laVERDI contro tutti i Nastasi. E siccome anche Dio può non bastare, tocca a
tutti coloro che hanno a cuore la cultura far sentire la propria voce (e il
proprio portafoglio!) a sostegno di questa realtà unica nel desolante panorama
nazionale.
1 commento:
Quando si dice parlare chiaro. Ciao.
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