Ecco il concerto di San Valentino: celebrato da due brani di Prokofiev a sfondo… sentimentale, inframmezzati dal più sentimentale dei concerti di Mozart.
La prima
coppia a festeggiare musicalmente questo 14/2 è quella formata da Tartaglia (principe divenuto
ipocondriaco per eccesso di amore per… la poesia tragica) e Ninetta (principessa rinchiusa in una
melarancia, come due sue simili e unica sopravvissuta alla… sete). È anche
l’unica coppia che si gode un lieto fine.
Poi la
scena passa ad Elvira Madigan
(acrobata da circo) e al conte Sixten
Sparre (ufficiale di cavalleria) che – a dispetto del sublime Andante del Teofilo – si tolgono la
vita, impossibilitati per mancanza di pecunia a perpetuare il loro amore.
Infine la
coppia più bella e famosa del mondo (mai come Romina&AlBano, ma Sanremo è
su un altro pianeta, rispetto ad un concerto classico…): R&J, che vedono sfumare il loro eroico amore proprio quando
tutto sembrava ormai sistemato.
Telegraficamente:
è da segnalare l’ottima prova di Shai
Wosner, giovane israeliano trapiantato nella grande mela, che ha sciorinato un’interpretazione davvero
convincente del Concerto K467, in particolare proprio nel centrale Andante, dove ha quasi sussurrato le
mirabili frasi mozartiane. Poi, per ringraziarci dei calorosi applausi, ci ha
regalato il suo amatissimo Schubert. Per
il resto, l’Orchestra si è ancora una volta distinta in Prokofiev, facendo fare
una bella figura (smile!) al
Direttore Otto Tausk.
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