Radio3 ha
trasmesso ieri sera il Tristan dal SanCarlo,
che riprendeva lo spettacolo originariamente andato in scena nel 2004 (allora
diretto dal compianto Gary Bertini). Sul podio Zubin Mehta, reduce dopo 19 ore esatte dall’Aida scaligera (e va verso i 79!)
Proprio il
Direttore - che ha fatto osservare un minuto di raccoglimento in memoria di Luca Ronconi - è stato, a mio modesto avviso, il salvatore di una serata tutto
sommato mediocre (parlo ovviamente dei suoni pervenuti via cavo, o etere). Ha
dato una lettura di grande rigorosità, nella scansione dei tempi e delle
dinamiche, come nel supporto alle voci.
Le quali voci
hanno purtroppo costituito il punto debole della serata, salvandosi solo – ma
meritando una semplice sufficienza – la… navigata Violeta Urmana. Passabile la sua ancella Lioba Braun, che nonostante la microfonatura si faticava ad udire
in zona grave.
Deludenti Jukka Rasilainen, apparso un Kurwenal
privo di mordente, e Stephen Milling,
un Marke amorfo e anonimo, senza alcuna profondità di accenti.
Il
protagonista Torsten Kerl mi è parso
perennemente in difficoltà, impiccato già sui FA e a corto di fiato. Nel
secondo atto si è fatto scontare (insieme a Isolde, ma il beneficiario è
principalmente lui) ben 5 strofe (a partire da Dem Tage! Dem tückischen Tage e fino a O, nun waren wir Nacht-Geweihte!) del grande duetto, qui ridotto a moncherino. Taglio che viene spesso
praticato, nelle edizioni popolari, proprio per salvare i tenori da possibili default: bene, Kerl nonostante il regalo ha rischiato di morire già
nel seguito del duetto! Poi ha portato miracolosamente a casa la recita con
grande affanno e molto mestiere.
Il signor
Urmana (al secolo Alfredo Nigro) si è
preso sulle spalle i due ruoli minori (ma non per questo da prendersi sotto
gamba) di Marinaio e Melot: oltretutto deve aprire l’opera, a freddo e senza accompagnamento. Lui ha
fatto del suo meglio, appena quanto basta. Italo Proferisce e Marcello Nardi
completavano il cast rispettivamente come Timoniere e Pastore: queste sì sono
parti proprio secondarie (la prima, soprattutto).
Apprezzabile
la prova del Coro di Marco Faelli, una parte contenuta
quantitativamente ma assai problematica da eseguire.
Insomma, un Tristan
piuttosto di seconda scelta, Direttore escluso.
Nessun commento:
Posta un commento