Ecco come Adam Gopnik del New Yorker, parafrasando Samuel Johnson, definisce il critico:
“I critici stanno agli autori non come i medici ai pazienti, ma come le donne barbute ai trapezisti... un altro atto, più triste, nello stesso grande spettacolo”
Leggere qui (pag.5)
“I critici stanno agli autori non come i medici ai pazienti, ma come le donne barbute ai trapezisti... un altro atto, più triste, nello stesso grande spettacolo”
Leggere qui (pag.5)
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