Le
due facce del Governo: Spadafora e Franceschini.
Il primo fa - col sorriso sulle labbra - il mea-culpa. Poi nemmeno lo sfiora l’idea di chiudere gli stadi, non solo a chi sta in tribuna, ma anche a chi sta sul terreno di gioco e in panchina. Tanto le TV trasmettono in diretta partite giocate in vitro e le società salvano almeno una parte degli incassi.
Il
secondo ricorda a noi disattenti che il
contagio sta galoppando. Così chiude i teatri, ma non solo al pubblico, anche
a chi sta sul palcoscenico e in buca. Poi, per non penalizzare troppo questi
ultimi, invoca l’acquisto di spettacoli e programmi di cultura (evidentemente registrati in
passato) da parte delle televisioni. Non la trasmissione in diretta degli
spettacoli dal vivo, pur a porte chiuse.
É come se Spadafora blindasse gli stadi e chiedesse alle TV di trasmettere - pagando salati diritti d’autore per sostenere le società calcistiche - celebri partite del passato.
Morale: ci sono sempre figli e figliastri (eh sì, caro Franceschini) ed è triste constatare che lo Stato premia i primi e vessa i secondi.
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