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Adesso i fiati restano lì seduti a riposare,
mentre i 23 archi ci propongono un inaspettato (perchè... diatonico!) Anton vonWebern, con il suo Langsamer
Satz, composto originariamente (1905) per quartetto d’archi e poi arrangiato (1995) per ensemble - così lo si esegue qui - da Gerard Schwarz. Per curiosità, questo era uno dei brani eseguiti al
Quirinale il 1° giugno di quest’anno - unico spettatore, il Presidente Mattarella - dagli
strumentisti dell’Opera di Roma
diretti da Daniele Gatti per
accompagnare la fine del famigerato lockdown
(e - coi numeri di questi giorni - tocchiamo tutto ciò che c’è da toccare per
scongiurarne la recidiva!)
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Ora è il momento di seguire una pregevole esecuzione della
versione originale, proposta dall’indimenticabile Quartetto
Italiano. La
figura riporta i principali temi e motivi del brano:
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Ha chiuso la serenata la Serenata Op.16 di Brahms. È il secondo approccio a questo
genere musicale che servì al burbero amburghese (con l’altra Serenata Op.11 e
il primo Concerto per piano Op.15) a prendere le misure alla Sinfonia, cui approderà tre lustri dopo
e ormai lungo-barbuto (!)
Successo caloroso - e meritatissimo! - per strumentisti e Maestro.
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