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Uno dei moschettieri dell’Orchestra, l’estroverso Fausto Ghiazza, torna ad interpretare da
solista (è come minimo la quinta volta che lo fa, ormai da quasi 20 anni!) il
celeberrimo Concerto per clarinetto di Mozart, uno dei brani prediletti proprio dal compianto Ajello.
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Chiude la serata la poco eseguita Prima
Sinfonia di Carl Maria vonWeber.
É luogo comune ricordare la quasi contemporaneità di questo lavoro con l’Eroica beethoveniana, per metterne
impietosamente in risalto la distanza siderale: tanto innovativa e dirompente è
l’Op.55 del genio di Bonn, quanto ancora acerba e settecentesca (Mozart e Haydn
vi si sentono chiaramente) è questa sinfonietta nella quale si intravede appena
e con fatica ciò che Weber saprà invece esprimere (ma anni e anni più tardi, e soprattutto
nel teatro) in fatto di rivoluzione romantica.
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