ricongiungimenti

Maurizio & Claudio

30 aprile, 2020

Fase-2... all’arrembaggio!


Il fatidico 4 maggio si avvicina e l’Italia si prepara a esodi di massa: quello di 4,5 (si calcola) milioni di cittadini che usciranno di casa, impavidi e sprezzanti del pericolo, pur di poter tornare a meritarsi un sacrosanto reddito; e quello di una moltitudine di persone certificate dalla norma congiuntivite dell’ultimo decreto contiano.

Decreto che - come tutti gli altri, ma è fatale - fa un pochino acqua, a partire proprio dalla congiuntivite, che non prevede (per onorare il feticcio privacy) di dichiarare l’identità del congiunto visitato: così, oltre a incentivare le certificazioni fake (vedi sotto) si perde un’informazione importante sul contatto, che potrebbe diventare assai utile (in attesa della fantomatica app).

E poi contiene prescrizioni ridicole: una di queste è il reiterato divieto di visita a seconde case. Che verrà sistematicamente - e meritatamente - aggirato (sia pure a livello infra-regione) precisamente in forza della famigerata congiuntivite anonima: scusate, ma chi non può giurare di avere un parente, un amico intimo, una fidanzata, ma che dico, persino una tomba (! molti cimiteri vengono riaperti!) a cui fare visita... miracolosamente localizzati ad un passo dalla seconda casa? 

Ormai è scoppiata la febbre dell’ora, nel senso che non si vede l’ora di dare al virus ciò che si merita: un bel vaffanculo! E, da perfetti italiani, ci muoviamo in totale unisono. Così il funambolico Daniele Luttazzi (F.Q. del 23 u.s.) dipinge lo schema di ripartenza che sta profilandosi all’orizzonte:

In Sicilia non sono ammesse le grigliate, in Friuli è proibito passeggiare senza cagnolino, in Abruzzo è permesso grigliare il cagnolino.

In Lombardia, la regione di gran lunga più colpita da Fontana, a maggio riprenderanno le attività produttive, ma ci sono polemiche per la decisione di trasferire tutte le acciaierie dentro il Pio Albergo Trivulzio.

In Piemonte restano chiusi i negozi di abbigliamento per l’infanzia, ma restano aperti i neonati.

In Campania i morti sono solo 300, ma nessuno vuole uscire di casa finché De Luca non avrà venduto il suo lanciafiamme.

In Calabria è obbligatorio lavarsi le mani dopo aver strangolato qualcuno.

Nel Lazio faranno a tutti gli anziani la vaccinazione anti-pneumococco, per evitare che l’influenza venga scambiata per coronavirus, e la vaccinazione anti-Camilleri, per evitare che Zingaretti venga scambiato per Montalbano,

L’Istituto Superiore di Sanità ripete che la distanza minima fra le persone dev’essere di un metro e mezzo. Ma come calcolarla con esattezza? Non siamo tutti come Rocco Siffredi, che può usare il pisello. (Rocco: “E non è facile, ripiegarlo in tre parti per ridurlo a un metro e mezzo”).

In Toscana tutti sperano che la Fase 2 non sia “come chiede’ ai fiorentini della topa”.

In Sardegna sassaresi e cagliaritani continuano ad accusarsi reciprocamente di aver diffuso il Coronavirus in Cina.

La Valle d’Aosta ha riaperto le spiagge della Sicilia.

E allora diamo allegramente la carica per questo liberatorio assalto alla diligenza con un’appropriata fanfara:








[Dopodichè non ci resta che incrociare le palle dita in vista di metà maggio, quando si cominceranno a vedere i primi effetti dell’assalto...]

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