Il fatidico 4 maggio si
avvicina e l’Italia si prepara a esodi di massa: quello di 4,5 (si calcola)
milioni di cittadini che usciranno di casa, impavidi e sprezzanti del pericolo,
pur di poter tornare a meritarsi un sacrosanto reddito; e quello di una moltitudine di
persone certificate dalla norma congiuntivite
dell’ultimo decreto contiano.
Decreto che - come tutti gli
altri, ma è fatale - fa un pochino acqua, a partire proprio dalla congiuntivite, che non prevede (per
onorare il feticcio privacy) di
dichiarare l’identità del congiunto visitato: così, oltre a incentivare le
certificazioni fake (vedi sotto) si perde un’informazione
importante sul contatto, che potrebbe
diventare assai utile (in attesa della fantomatica app).
E poi contiene prescrizioni
ridicole: una di queste è il reiterato divieto
di visita a seconde case. Che verrà sistematicamente - e meritatamente - aggirato
(sia pure a livello infra-regione) precisamente in forza della famigerata congiuntivite anonima: scusate, ma chi
non può giurare di avere un parente, un amico intimo, una fidanzata, ma che
dico, persino una tomba (! molti cimiteri vengono riaperti!) a cui fare visita...
miracolosamente localizzati ad un passo dalla seconda casa?
Ormai è scoppiata la febbre dell’ora, nel senso che non si vede l’ora di dare al virus ciò che si merita: un bel vaffanculo! E, da perfetti italiani, ci muoviamo in totale unisono. Così il funambolico Daniele Luttazzi (F.Q. del 23 u.s.) dipinge lo schema di ripartenza che sta profilandosi all’orizzonte:
Ormai è scoppiata la febbre dell’ora, nel senso che non si vede l’ora di dare al virus ciò che si merita: un bel vaffanculo! E, da perfetti italiani, ci muoviamo in totale unisono. Così il funambolico Daniele Luttazzi (F.Q. del 23 u.s.) dipinge lo schema di ripartenza che sta profilandosi all’orizzonte:
In Sicilia non sono ammesse le grigliate, in Friuli è proibito
passeggiare senza cagnolino, in Abruzzo è permesso grigliare il cagnolino.
In Lombardia, la regione di gran lunga più colpita da Fontana,
a maggio riprenderanno le attività produttive, ma ci sono polemiche per la decisione
di trasferire tutte le acciaierie dentro il Pio Albergo Trivulzio.
In Piemonte restano chiusi i negozi di
abbigliamento per l’infanzia, ma restano aperti i neonati.
In Campania i morti sono solo 300, ma
nessuno vuole uscire di casa finché De Luca non avrà venduto il suo
lanciafiamme.
In Calabria è obbligatorio lavarsi le mani dopo aver
strangolato qualcuno.
Nel Lazio faranno a
tutti gli anziani la vaccinazione anti-pneumococco, per evitare che
l’influenza venga scambiata per coronavirus, e la vaccinazione anti-Camilleri,
per evitare che Zingaretti venga scambiato per Montalbano,
L’Istituto Superiore di Sanità ripete che
la distanza minima fra le persone dev’essere di un metro e mezzo. Ma come
calcolarla con esattezza? Non siamo tutti come Rocco Siffredi, che può usare il
pisello. (Rocco: “E non è facile, ripiegarlo in tre parti per ridurlo a un
metro e mezzo”).
In Toscana tutti sperano che la Fase 2 non
sia “come chiede’ ai fiorentini della topa”.
In Sardegna sassaresi e cagliaritani
continuano ad accusarsi reciprocamente di aver diffuso il Coronavirus in Cina.
La Valle d’Aosta ha riaperto le spiagge
della Sicilia.
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E allora diamo allegramente la carica per questo
liberatorio assalto alla diligenza con un’appropriata fanfara:
[Dopodichè non ci resta che
incrociare le palle dita in vista di metà maggio, quando si cominceranno
a vedere i primi effetti dell’assalto...]
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