Mia mamma (in questi tempi di prigionia i
ricordi più lontani rimontano alla mente...) faceva la maestra elementare (io
le fui allievo sì, ma solo fra le domestiche mura, mai in aula). Non saprei
dire se fosse una sua invenzione, oppure l’avesse a sua volta mutuata da
qualche suo maieuta... fatto sta che lei aveva trovato modo di correggere nientemeno
che quell’illetterato di Alessandro
Manzoni (!) La sua matita blu si accaniva sulla posizione di una virgola
nell’ode Il 5 Maggio.
Così
aveva scritto (dopo un paio di... numeri
zero) il sommo:
Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale...
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Tradotto
in prosa volgare (parte in italico): così la terra resta colpita e sbalordita alla
notizia, pensando in silenzio alle ultime ore dell’illustre defunto.
Eh
no! sosteneva la mamma (e il bello brutto è che lo insegnava pure ai
suoi scolaretti di quarta!): Manzoni ha sbagliato
la virgola! (o forse la colpa era dell’illetterato linotipista?) Secondo
lei il passaggio così si doveva scrivere e leggere:
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta
muta, pensando all'ultima
ora dell'uom fatale...
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Insomma,
la virgola - e conseguente pausa - dopo il muta, non dopo lo sta.
Devo confessare di non aver mai dato troppo peso alla cosa nè - una volta resomi autonomo dalle opinioni di mamma e papà - di essere più tornato sull’argomento. [Quanti e quali danni abbia poi fatto alla cultura universale l’insegnamento fake della mamma, lo lascio volentieri immaginare a voi.]
Devo confessare di non aver mai dato troppo peso alla cosa nè - una volta resomi autonomo dalle opinioni di mamma e papà - di essere più tornato sull’argomento. [Quanti e quali danni abbia poi fatto alla cultura universale l’insegnamento fake della mamma, lo lascio volentieri immaginare a voi.]
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Dato
però che si parla di Napoleone e -
necessariamente, qui - di musica,
ecco un altro abbaglio preso dai saputelli di turno (no, non è una postuma
offesa alla cara mamma...) riguardo all’Eroica
beethoveniana, originariamente dedicata a Bonaparte. Il pomo della discordia è noto
(almeno, ma forse non solo) agli addetti ai lavori; si tratta del passaggio che
chiude lo sviluppo del primo movimento della Terza:
Beethoven
(un po' come Manzoni, dopo parecchi ripensamenti, va detto, almeno stando ai suoi schizzi) decide di
stupire (o scandalizzare, dipende...) l’ascoltatore: mentre primi e secondi
violini suonano in tremolo uno
spezzone (SIb-LAb) di accordo di settima di dominante (del MIb maggiore di
impianto) il secondo corno ci sovrappone proditoriamente l’attacco del tema
principale, ovviamente nella tonica MIb: roba da radiazione seduta stante da tutti i Conservatori dell'Impero!
Apriti cielo! Un allibito discepolo del compositore, tale Ferdinand Ries, evidentemente all’oscuro
della partitura, incolpa subito il malcapitato cornista di non saper contare e
di esser quindi entrato con anticipo di quattro battute, rovinando il
capolavoro. Peggio fa il Direttore François
Joseph Fétis che - bontà sua - accusa senza mezzi termini Beethoven di aver dimenticato la parte del corno in MIb, e la corregge
diligentemente a SIb (col che la frase cade sulla dominante, come da sacri
canoni).
Ma la reazione più
sorprendente fu quella di Richard Wagner:
anche lui prese evidentemente il suo idolo Beethoven per matto, abbassando quindi il LAb dei
secondi violini a SOL, col che portò il sottofondo sulla tonica MIb, per rimetter tutto a posto.
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P.S.: che Conte ce la mandi
buona... altrimenti gli toccherà un necrologio per nulla manzoniano.
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