Oggi pomeriggio è toccato al Direttore
Principale Ospite (al suo quarto appuntamento) offrirci il penultimo
concerto della stagione 18-19.
Ancora Brahms in locandina, a
chiusura dell’integrale di sinfonie e concerti dell’amburghese. In programma
quindi il Doppio (violino e
violoncello) ultima fatica del compositore nel campo dei brani per grande
orchestra. Una strana coppia sostiene
le parti solistiche: al violino la spalla
de laVerdi, Luca Santaniello, che solo eccezionalmente si alza dalla sua
sedia... e una specialista di violoncello ormai affermata - benchè soltanto
ventenne! - in campo internazionale, Erica
Piccotti. Per l’occasione Stefano
Borali, che suonò in Orchestra... nel secolo scorso (per i primi 5 anni
dalla fondazione) ha preso il posto di Konzertmeister.
È un Brahms assai cerebrale e ostico, quello dell’Op.102, ma i due riescono
a rendercelo gradevole, e non solo nel lirico Andante centrale. Tecnica sopraffina e grande affiatamento,
assolutamente necessario per una buona riuscita del concerto. Completa l’opera
l’Orchestra, che Fournillier fa dialogare con i solisti senza mai... metterli
in secondo piano.
Dopo il funambolico bis (la Passacaglia che Halvorsen ha tratto da Händel) Ruben Jais
esce sul palco per congratularsi con la bravissima Erica e per festeggiare il
compleanno di Luca, imitato dall’Orchestra che intona la celebre tanti auguri a te...
___
Ecco poi l’apoteosi della danza (copyright
Richard Wagner) al secolo la Settima beethoveniana. Che Fournillier
presenta con piglio quasi forsennato (se si esclude l’Allegretto, ovviamente) ottenendo effetti fin esagerati, dei quali
va a ringraziare di persona ogni prima parte ed ogni sezione dell’orchestra.
Per lui e per tutti ovazioni da stadio.
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