Ieri penultima recita della
bistrattata Anna Bolena che la Scala ha importato
dalla Francia, dove non era certo stata
accolta con entusiasmi nelle sue apparizioni da 4 anni a questa parte. Così
alla prima al Piermarini aveva finalmente
collezionato sul suo libretto anche il riprovato
del pubblico scaligero.
L’altro giorno, a proposito di Rossini e della Gazza, avevo espresso un mio personale convincimento che riapplico qui a Donizetti e alla sua Bolena: basta una proposta artistica appena appena decente per farmene (farcene?) apprezzare la grandezza. Ho ancora nelle orecchie quella incredibile rappresentazione del 19 marzo 2012 al Comunale di Firenze dove l’opera venne data – causa sciopero - senza l’orchestra, rimpiazzata da un solo pianoforte: beh, fu un autentico trionfo! Dovuto sul piano musicale al duo Devia-Ganassi e su quello scenico alla regia di Vick.
L’altro giorno, a proposito di Rossini e della Gazza, avevo espresso un mio personale convincimento che riapplico qui a Donizetti e alla sua Bolena: basta una proposta artistica appena appena decente per farmene (farcene?) apprezzare la grandezza. Ho ancora nelle orecchie quella incredibile rappresentazione del 19 marzo 2012 al Comunale di Firenze dove l’opera venne data – causa sciopero - senza l’orchestra, rimpiazzata da un solo pianoforte: beh, fu un autentico trionfo! Dovuto sul piano musicale al duo Devia-Ganassi e su quello scenico alla regia di Vick.
Ebbene, la proposta artistica di
questa Bolena mi sembra che galleggi tranquillamente sopra il livello di
sufficienza; quindi, a meno che non sia straordinariamente migliorata nelle
quattro precedenti repliche, non mi pare si meritasse le stroncature senza
appello della prima. Certo, dalla Scala ci si aspetterebbe assai di più, ma in
senso assoluto non mi sentirei di usare il pollice verso.
Ampia sufficienza darei alla
parte musicale, con la piacevolissima (per me) sorpresa costituita da Federica Lombardi, che deve avere doti
naturali di livello assoluto: voce dal timbro caldo e corposo, in particolare nei
centri e negli acuti (certo lei non è la Devia e i MIb gratuiti li lascia perdere) e sensibilità
interpretativa già più che convincente. Insomma, una bella realtà che – se ben
coltivata -ha davanti un futuro luminoso.
Con lei Sonia Ganassi, che viene da un passato luminoso, ma che ancora sa
imporre la sua personalità: splendido in particolare il duettone del second’atto
con la Lombardi. Buone notizie anche da Piero
Pretti, bella voce squillante e ben impostata, capace di salire senza
affanni ai DO. Su un piano dignitoso le prestazioni di Mattia Denti e della (travestita) Martina Belli (meglio l’aria
della canzone d’esordio). Onesto e promettente l’accademico Giovanni Sebastiano Sala.
Discorso a parte per Carlo Colombara, uscito malconcio dalla prima e purtroppo buato (unico nel cast) anche ieri sera. Certo non mi ha
entusiasmato, tuttavia non è incorso in svarioni o topiche clamorose: una
prestazione che definirei incolore, e quindi la contestazione mi è parsa
un po’ troppo severa (personalmente mi sarei limitato a non applaudire, ecco).
Sarà anche etichettabile come routine, ma la direzione di Ion Marin non mi ha per nulla deluso,
così come il coro di Casoni, sempre
all’altezza della sua fama. In sostanza, una performance musicale non
strepitosa, ma più che passabile, sottolineata da molti applausi a scena aperta
e calorosa accoglienza (Colombara escluso) alla fine.
___
La regìa di Marie-Louise
Bischofberger è
di quelle che non suscitano entusiasmi: le scene di Erich Wonder sono di un minimalismo assoluto che si può spiegare (insieme
con la cupa ambientazione delle luci di Bertrand
Couderc) con l’obiettivo di concentrare tutta l’attenzione sullo scavo
psicologico dei personaggi. E qui la regista qualcosa di buono ha in effetti proposto.
Passabili i costumi di Kaspar Glarner,
con qualche cappottone di troppo.
In conclusione, una proposta debole rispetto alle
aspettative che sempre un teatro come la Scala suscita, ma complessivamente dignitosa:
insomma, ciò che si può discutere, al solito, è il rapporto price/performance...
Nessun commento:
Posta un commento