intime gioje

chiuder la prigione e buttar la chiave

10 aprile, 2015

Orchestraverdi 14-15 – Concerto n° 29


Nemmeno fosse stato tutto programmato a tavolino, ecco che a dirigere il concerto post-pasquale de laVERDI col nuovo fregio I.C.O. è il beniamino Bignamini, che impersona come nessun altro l’inarrestabile crescita artistica dell’Orchestra.

E per celebrare adeguatamente la circostanza arriva un concertone fin troppo ricco: due titani in un sol colpo!

Il primo è quello con cui da sempre si suole (più o meno indebitamente, trattandosi della versione definitiva) apostrofare la Prima Sinfonia di Mahler (a proposito: da qui inizia una filiera di 5 concerti che ci offriranno tutte le sinfonie dispari del boemo, dopo che quelle pariottava inclusa! – ci erano state presentate nella stagione scorsa).

Bignamini ha mostrato grande attenzione ai dettagli, soprattutto alle dinamiche (apprezzabili i pianissimo e le irruzioni degli strumentini del movimento iniziale e la frase iper-romantica del finale) e ha cercato grandi contrasti nei tempi (penso ad esempio al repentino vorwärts del secondo movimento): in generale darei un giudizio più che positivo della sua lettura.

L’Orchestra ha mostrato qualche piccola imprecisione (nei corni, ad esempio) che non ha però compromesso una prestazione complessivamente pregevole. Poi questa è musica che si fa apprezzare comunque, e il pubblico – foltissimo, ma non proprio oceanico - dell’Auditorium ha mostrato ampiamente il suo gradimento.
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Il secondo titano è la… titanica Quinta beethoveniana. Dove Bignamini ha tirato fuori le unghie, con una lettura à la Toscanini, tutta nervi e senza un attimo di respiro, pur rispettando anche il da-capo del finale. E i ragazzi qui non hanno avuto la minima sbavatura, meritandosi applausi ed ovazioni.

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