Nemmeno
fosse stato tutto programmato a tavolino, ecco che a dirigere il concerto
post-pasquale de laVERDI col nuovo fregio I.C.O. è il beniamino Bignamini, che
impersona come nessun altro l’inarrestabile crescita artistica dell’Orchestra.
E per
celebrare adeguatamente la circostanza arriva un concertone fin troppo ricco:
due titani in un sol colpo!
Il
primo è quello con cui da sempre si suole (più o meno indebitamente, trattandosi
della versione definitiva) apostrofare la Prima Sinfonia di Mahler (a proposito: da qui inizia una
filiera di 5 concerti che ci offriranno tutte le sinfonie dispari del boemo, dopo che quelle pari – ottava inclusa! – ci
erano state presentate nella stagione scorsa).
Bignamini
ha mostrato grande attenzione ai dettagli, soprattutto alle dinamiche
(apprezzabili i pianissimo e le irruzioni
degli strumentini del movimento iniziale e la frase iper-romantica del finale)
e ha cercato grandi contrasti nei tempi (penso ad esempio al repentino vorwärts del secondo movimento): in
generale darei un giudizio più che positivo della sua lettura.
L’Orchestra
ha mostrato qualche piccola imprecisione (nei corni, ad esempio) che non ha però
compromesso una prestazione complessivamente pregevole. Poi questa è musica che
si fa apprezzare comunque, e il pubblico – foltissimo, ma non proprio oceanico
- dell’Auditorium ha mostrato ampiamente il suo gradimento.
___
Il
secondo titano è la… titanica Quinta beethoveniana. Dove Bignamini
ha tirato fuori le unghie, con una lettura à
la Toscanini, tutta nervi e senza un attimo di respiro, pur rispettando anche
il da-capo del finale. E i ragazzi
qui non hanno avuto la minima sbavatura, meritandosi applausi ed ovazioni.
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