C’è da dire che l’avvio di questa
edizione del ROF ha avuto un po’ le caratteristiche di un proverbiale crescendo rossiniano: dopo una deludente
Armida e un Barbiere nulla più che dignitoso, ecco ieri un Aureliano, al suo
esordio al festival, accolto da un buon successo. E a dispetto dell’ipertrofica
durata (ben più di 3 ore nette di musica!)
Will
Crutchfield
è l’artefice dell’impresa (parlo per ora dei suoni di Radio3, le immagini di
cui è responsabile Martone andranno prima… viste): al musicologo-direttore
yankee va innanzitutto riconosciuto il merito delle complicate ricerche
compiute per arrivare ad un’edizione per quanto possibile appropriata (in
assenza di fonti autografe) della partitura; poi la sensibilità esecutiva,
evidente conseguenza di quegli approfonditi studi. Un esempio per tutti:
l’introduzione della Sinfonia, che rispetto alla versione-Barbiere (udita la sera prima da Sagripanti) ha un passo
solenne e serioso, e a piena ragione, poiché anticipa la scena sesta del second’atto,
dove lo sconfitto Arsace vaga fra boschi e pascoli.
Nulla è stato risparmiato ai cantanti:
recitativi e soprattutto i da-capo nelle arie principali. E i cantanti han risposto
in modo positivo. Prima su tutti Jessica Pratt,
una Zenobia convincente anche se non sempre perfetta, e insieme a lei l’Aureliano
di Michael Spyres: i due hanno ripetuto
il successo ottenuto qui un paio d’anni fa nel Ciro. Discreta anche la Lena Belkina nei panni di… Velluti (il castrato
che fu il primo e paradigmatico Arsace)
a dispetto di un timbro non proprio gradevole. Una buona prova hanno pure offerto
Raffaella Lupinacci come Publia e Dimitri Pkhaladze come Gran Sacerdote; su
onesti standard i comprimari Dempsey Rivera
(Oraspe) Sergio Vitale (Licinio) e Raffaele Costantini (un pastore). Discreta,
anche se con qualche incertezza, la prestazione del Coro bolognese di Andrea Faidutti. Encomiabile l’Orchestra
Rossini, che ha retto benissimo il gravoso impegno.
Per chiudere sulla copertura radiotelevisiva
del Festival, ricordo che giovedi 14 RAI5 trasmetterà in differita l’Armida inaugurale
e che Radio3 riproporrà on-demand (18-19-20)
le tre prime.
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