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12 agosto, 2014

ROF XXXV: le prime alla radio (2)


Nel programma preliminarissimo rilasciato sulla tradizionale cartolina del ROF in chiusura del Festival 2013 figurava – accanto ad Armida ed Aureliano -  L’inganno felice, che avrebbe dovuto riprendere la produzione di Vick del 1994. Evidentemente ragioni organizzative (magari di costo dell’allestimento) hanno poi indotto Mariotti&C a ripiegare su un titolo più collaudato e su una rappresentazione in forma semi-scenica.

Ecco quindi questo Barbiere, già eseguito in forma di concerto nel 2011 da Zedda, che per l’occasione aveva impiegato la sua nuova edizione critica, preparata in risposta a quella del 2008 di Gossett (emigrato presso Bärenreiter). Quest’anno sul podio c’è Giacomo Sagripanti (che tanto per distinguersi ha puntualmente cassato il minuscolo personaggio di Lisa, da Zedda pignolescamente riesumato), il coro è il SanCarlo di Pesaro (diretto da Salvatore Francavilla) e la gestione scenica dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, che prosegue quindi la sua collaborazione con il ROF.

Superstiti dal 2011 l’Orchestra del Comunale di Bologna e, fra le voci, il Conte di Juan Francisco Gatell. E proprio il tenore argentino mi è parso positivamente cresciuto rispetto a quella prova, già abbastanza confortante, di 3 anni orsono, superando di slancio anche gli ostacoli rappresentati dalla riapertura dei tagli di tradizione.

Discreta anche la prova di Chiara Amarù, che aveva lasciato un buon ricordo di sé un anno fa come Malcom ne La Donna del Lago. Sugli scudi i due bassi Paolo Bordogna e Alex Esposito, campione di scioglilingua il primo e convincente calunniatore il secondo. Molto applaudito il giovine Florian Sempey come Figaro, che personalmente non mi ha entusiasmato. Felicia Bongiovanni e Andrea Vincenzo Bonsignore completano dignitosamente il cast nei tre ruoli di contorno.

Sagripanti non mi è dispiaciuto, per la verve che ha impresso all’orchestra e a tutta la compagnia; onorevole la prestazione del Coro, che ha un ruolo non certo proibitivo.

Tutto sommato una serata abbastanza piacevole, che ha risollevato in parte le quotazioni del Festival, dopo la mezza delusione dell’Armida inaugurale.

2 commenti:

mozart2006 ha detto...

Eh sí, il budget era finito. Anche quando c' era da scritturare il protagonista, mi sa... ma che Barbiere da filodrammatica parrocchiale! Il migliore è stato nettamente Alberto Pancrazi come Ambrogio ahahahaaaaa...
Ciao!

daland ha detto...

@mozart2006
Oh! sull'interpretazione di Ambrogio ti saprò dire fra qualche giorno, dopo aver assistito di persona...
Magari solleva davvero il livello generale!
Ciao!