Con Das Rheingold si è aperto oggi il ciclo del Ring.
Tre le novità di quest’anno, a
livello interpreti: Alberich è il kazako Oleg
Bryjan, che la direzione del festival ha chiamato a sorpresa a sostituire Martin
Winkler, provocando le ire del regista Frank
Castorf, che pare voglia adire le vie legali per lavare l’onta. A me
Winkler non era dispiaciuto, e lo stesso mi sento di dire di Bryjan, che mi è
parso passabilmente sicuro ed efficace. Poi c’è un nuovo Donner, Markus Eiche, il discutibile Wolfram di due giorni orsono: il suo Hedà-Hedò
(poco altro ha da cantare) non ha certo brillato. Infine il gigante buono (Fasolt)
è Wilhelm Schwinghammer, che continua anche a fare Re Heinrich nel Lohengrin-topolino:
prestazione direi sufficiente.
Il resto del cast è quello dello
scorso anno, cioè… piuttosto deficitario, a cominciare dal Wotan di Wolfgang Koch, che non ha proprio la voce
adatta per quel ruolo.
Petrenko ha tenuto tempi assai spediti (2h
18’ sono praticamente un record) chissà, forse per non mettere ulteriormente in
difficoltà l’armata brancaleone che calcava il palcoscenico (oltre che il pubblico in via di liquefazione).
Alla fine (è parso) solo applausi: quindi
anche Castorf è stato metabolizzato!
Come ha sentenziato José Luis Pérez
de Arteaga, il simpatico quanto enciclopedico commentatore di Radio Clásica: da qui nessuno passerà alla storia!
2 commenti:
Ammiro la tua pazienza e devozione a Wagner. Io quest`anno non ascolterò nulla, non intendo rovinarmi il fegato sentendo cose che qui sarebbero schifate anche a Karlsruhe, Mannheim o Magdeburg!
Buona continuazione!
@mozart2006
effettivamente credo di essere un po' masochista... o forse non trovo di meglio da fare! Quanto al mio fegato, già ci hanno pensato Silvio&Matteo a rovinarlo...
Ciao!
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