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22 luglio, 2014

Bayreuth 2014: chi se ne frega?


D’accordo, questo sulla collina verde è un anno di cosiddetta transizione (nessuna nuova produzione, tutta roba vista e anche rivista) però sta arrivando il 25 luglio e pare che non gliene freghi nulla a nessuno.

Meno che a tutti a Radio3, che ha deciso di disertare in blocco (quanto meno le prime, che solitamente irradiava). Ma persino la Bayerischer Rundfunk diluisce le trasmissioni dei 7 titoli in programma (Ring, Holländer, Tannhäuser, Lohengrin) lungo il mese di agosto.

Gli aficionados più indefessi restano gli spagnoli di Radio Clasica, che ci proporranno tutte le prime:

25/7 Tannhäuser (16:00)
26/7 Holländer (18:00)
27/7 Rheingold (18:00)
28/7 Walküre (16:00)
30/7 Siegfried (16:00)
31/7 Lohengrin (16:00)
1/8 Götterdämmerung (16:00)

Allora, tanto per ravvivare un po’ questo grigio tran-tran, ecco che scoppia al momento opportuno uno scandaletto giornalistico che vede protagonista l’ultimo genio-dell’anello, al secolo il regista Frank Castorf (quello che ha pensato bene di sostituire all’oro giallo quello nero…)

Il nostro si fa intervistare dallo Spiegel (mica pizza-e-fichi) e spara a zero sulle sorellastre Wagner che tengono le mani sul baraccone: che lui già un anno fa aveva dipinto come un ambiente peggio della sua natia DDR (Stasi inclusa?) quanto a stress e servilismo. Il movente dello sfogo di oggi sarebbe da individuarsi nell’improvviso licenziamento di Martin Winkler (l’Alberich di questa produzione, gradito al regista) e la sua sostituzione con Oleg Bryjak, decisa unilateralmente da Eva Wagner. La cosa pare assumere contorni seri, se è vero che Castorf ha già messo la pratica nelle mani di un avvocato! Domenica sapremo se ci saranno… conseguenze.

2 commenti:

mozart2006 ha detto...

Non gliene frega nulla a nessuno, è vero. La biglietteria è piena di Restkarten. Addirittura, questa sará la prima edizione del Festspiele alla cui inaugurazione non interverrà alcuno dei principali esponenti del governo federale. Del resto, a chi dovrebbe interessare una tal sfilza di porcherie? Il divertimento è rimandato alle prossime edizioni, col Tristan messo in scena il prossimo anno dalla nipotastra Wagner e il Parsifal del 2016 affidato a Jonathan Meese, celebre qui in Germania per le sue messinscene infarcite di simbologie naziste e per il suo aperto antisemitismo, tanto che nel dicembre 2013 ha subito un processo e una condanna per aver fatto il saluto hitleriano in pubblico, cosa che qui è passibile di arresto...

daland ha detto...

@mozart2006
In compenso leggo che in fatto di interpreti e registi nulla si prospetta ancora per le successive edizioni del nuovo quinquennio di direzione artistica di Kathi (Meister 2017, Lohengrin 2018, Tannhäuser 2019 e Ring 2020) tanto che la conferenza stampa del giorno inaugurale, dove si ufficializzavano le anticipazioni, quest'anno è stata annullata.
Insomma, Bayreuth non trasmette proprio l'immagine della proverbiale super-efficienza teutonica.
Ciao!