D’accordo,
questo sulla collina verde è un anno di cosiddetta transizione (nessuna nuova
produzione, tutta roba vista e anche rivista) però sta arrivando il 25 luglio e pare che non gliene freghi
nulla a nessuno.
Meno
che a tutti a Radio3, che ha deciso
di disertare in blocco (quanto meno le prime,
che solitamente irradiava). Ma persino la Bayerischer
Rundfunk diluisce le trasmissioni dei 7 titoli in programma (Ring, Holländer,
Tannhäuser, Lohengrin) lungo il mese di agosto.
Gli
aficionados più indefessi restano gli
spagnoli di Radio
Clasica,
che ci proporranno tutte le prime:
25/7 Tannhäuser (16:00)
26/7 Holländer (18:00)
27/7 Rheingold (18:00)
28/7 Walküre (16:00)
30/7 Siegfried (16:00)
31/7 Lohengrin (16:00)
1/8 Götterdämmerung (16:00)
Allora, tanto
per ravvivare un po’ questo grigio tran-tran, ecco che scoppia al momento
opportuno uno scandaletto giornalistico che vede protagonista l’ultimo genio-dell’anello, al secolo il regista Frank Castorf (quello che ha pensato bene di
sostituire all’oro giallo quello nero…)
Il
nostro si fa intervistare dallo Spiegel (mica pizza-e-fichi) e spara a
zero sulle sorellastre Wagner che tengono le mani sul baraccone: che lui già un
anno fa aveva dipinto come un ambiente peggio della sua natia DDR (Stasi
inclusa?) quanto a stress e servilismo. Il movente dello sfogo di oggi sarebbe
da individuarsi nell’improvviso licenziamento di Martin Winkler (l’Alberich di questa produzione, gradito al regista)
e la sua sostituzione con Oleg Bryjak, decisa unilateralmente da Eva Wagner. La
cosa pare assumere contorni seri, se è vero che Castorf ha già messo la pratica
nelle mani di un avvocato! Domenica sapremo se ci saranno… conseguenze.
2 commenti:
Non gliene frega nulla a nessuno, è vero. La biglietteria è piena di Restkarten. Addirittura, questa sará la prima edizione del Festspiele alla cui inaugurazione non interverrà alcuno dei principali esponenti del governo federale. Del resto, a chi dovrebbe interessare una tal sfilza di porcherie? Il divertimento è rimandato alle prossime edizioni, col Tristan messo in scena il prossimo anno dalla nipotastra Wagner e il Parsifal del 2016 affidato a Jonathan Meese, celebre qui in Germania per le sue messinscene infarcite di simbologie naziste e per il suo aperto antisemitismo, tanto che nel dicembre 2013 ha subito un processo e una condanna per aver fatto il saluto hitleriano in pubblico, cosa che qui è passibile di arresto...
@mozart2006
In compenso leggo che in fatto di interpreti e registi nulla si prospetta ancora per le successive edizioni del nuovo quinquennio di direzione artistica di Kathi (Meister 2017, Lohengrin 2018, Tannhäuser 2019 e Ring 2020) tanto che la conferenza stampa del giorno inaugurale, dove si ufficializzavano le anticipazioni, quest'anno è stata annullata.
Insomma, Bayreuth non trasmette proprio l'immagine della proverbiale super-efficienza teutonica.
Ciao!
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