Quel vecchio marpione che risponde al
nome di Luigi Corbani si è persino
fatto prendere da un attacco di magone, mentre ricordava un giorno di 20 anni
fa quando, con Vladimir Delman e 5
altri incondicionales, diede vita a
quella che oggi è una realtà ormai di livello internazionale: l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
(per gli amici… laVerdi).
È accaduto stamattina, nella sontuosa
cornice della Sala Alessi di Palazzo Marino, stipata all’inverosimile,
dove è stata presentata la stagione
13-14 della Fondazione. A fare gli onori di casa il Presidente Gianni Cervetti (lui invece di commuoversi
se la ride sotto i baffi) che ha cominciato dando i… numeri (e che numeri!)
della stagione che si sta ormai ultimando: 546 eventi, di cui 206 concerti in
sede e 55 in Regione, Italia, Estero, per un totale di 215.000 spettatori;
attività di education e formazione; 4.500 abbonati e il record di
sottoscrizioni del 5 per mille
(1700 contribuenti per quasi 100.000€)… insomma un vero e proprio servizio pubblico che oggi, dopo
anni e anni di stenti e difficoltà legati all’indifferenza delle pubbliche
istituzioni, sembra avviato ad un’esistenza dignitosa, se non proprio agiata.
La stessa ospitalità fornita dal
Comune (ma ci voleva la giunta di sinistra!) per l’evento di oggi è un segno
tangibile del riconoscimento che la città di Milano finalmente tributa a questa
realtà ormai non più ignorabile, alla quale hanno portato il saluto e il
ringraziamento della cittadinanza due rappresentanti della Giunta: Filippo Del Corno, guarda caso un
musicista, oggi Assessore alla Cultura, e
Franco D’Alfonso, Assessore al
Turismo. Del Corno ha voluto ricordare la tradizione culturale delle
amministrazioni milanesi dell’immediato dopoguerra che, accanto al pane, si adoperarono per non far mancare
ai milanesi la musica. D’Alfonso ha
ricordato la recente collaborazione fra Comune e Fondazione nell’ambito delle
iniziative culturali estive (il 75% della popolazione milanese nel 2012 è
rimasta in città ad agosto!) rivolte a turisti e residenti. Entrambi hanno auspicato
che tale collaborazione possa dare grandi frutti in occasione di Expo-2015, che
è ormai alle porte.
Sul fronte organizzativo, due
importanti novità: Gaetano D’Espinosa (ormai più che una promessa, cui verranno
affidati 4 dei 38 concerti) diventa Direttore
Principale Ospite; e Fabio Vacchi è nominato Compositore in residenza: per celebrare
la nomina, ha ideato una composizione (sarà eseguita il prossimo marzo) per
recitante-canto-orchestra intitolata Veronica
Franco (celebre cortigiana, ma anche letterata della Repubblica Veneta) e dedicata ai temi dell’emancipazione femminile.
Due grandi e attesi ritorni
impreziosiranno la prossima stagione: Riccardo Chailly, che lasciò
l’Orchestra in modo non propriamente… idilliaco nel 2005 (ma ne rimase e ne è
tuttora Direttore Onorario) fa la sua
rimpatriata con un autentico behemoth della
letteratura musicale del tardoromanticismo: l’Ottava di Mahler! Che non potendo trovare
sufficiente spazio di manovra in Auditorium verrà presentata a Milano Congressi, in serata
unica, sabato 23 novembre. Vladimir Jurowski (che si fece le
ossa con l’Orchestra quando era un illustre sconosciuto) torna a fine gennaio
per la Sesta di Mahler.
Zhang
Xian
e Ruben Jais hanno presentato i
contenuti principali della stagione, che si aprirà con il tradizionale Concerto
fuori-abbonamento alla Scala, domenica 15 settembre. Ma dieci giorni prima laVerdi sarà ospite nientemeno che della
giornata 72 dei celeberrimi PROMS,
nella sterminata Royal Albert Hall, con
un programma di arie verdiane completato dal ciajkovskiano Manfred.
Mercoledi 13 novembre, 20°
anniversario del primo concerto in assoluto tenuto da laVerdi (al Conservatorio) nel 1993 sotto la bacchetta di Delman,
verrà presentato lo stesso identico programma: Serenata di Ciajkovski e Fantastica di Berlioz.
In ricordo di Rudolf Barshai, per anni
Direttore Ospite, a marzo verrà eseguita la sua ricostruzione integrale della Decima
di Mahler.
A proposito di Mahler, oltre ad un Titan-mit-Blumine (con Axelrod) avremo tutte le sinfonie pari: alle citate sesta, ottava e decima
si aggiungeranno la Seconda (a
gennaio, sempre con Axelrod, che prima
concluderà il ciclo sinfonico di Brahms
con la Prima e la Terza) e la Quarta (Caetani, a
maggio).
Il venerabile Helmuth Rilling (cha ha
di recente ceduto il passo come fac-totum dei suoi complessi a Stoccarda)
tornerà qui ai primi di novembre, con Mozart.
Un altro ottuagenario, Aldo
Ceccato, festeggerà il compleanno il prossimo febbraio con un programma
tutto-ciajkovskiano, oltre a continuare la serie dedicata al suo amatissimo Dvorak.
Il 2014 è il 150° anniversario della
nascita di Richard Strauss, che viene
onorato in 4 concerti. Interessante quello diretto da Giuseppe Grazioli a
maggio, con le musiche del Rosenkavalier
abbinate alle immagini di un film muto del 1925.
Per il 50° dalla morte di Britten ecco una riedizione del War Requiem, che tenne banco due
stagioni fa alla Scala, per il concerto inaugurale.
L’integrale dei concerti per
pianoforte di Rachmaninov e Beethoven sarà affidata a giovani
pianisti italiani (un po’ di sciovinismo non guasta!) a conferma della
vocazione promozionale, di nuovi
talenti, dell’orchestra.
Come tradizione, ci sarà spazio per
alcune prime parti dell’orchestra per
esibirsi in qualità di solisti: Andrea Magnani nel Concerto per fagotto di Mozart, Massimiliano Crepaldi nel
Concerto per flauto di Gluck e la coppia Luca Santaniello – Gabriele
Mugnai nella Concertante di Mozart.
A quella principale (38 concerti,
con ben 21 diverse formule di
abbonamento!) si affiancano, come da tradizione ormai, altre stagioni:
innanzitutto quella de laVerdi barocca
(di Ruben
Jais) con 8 concerti e conclusione in bellezza con un Orfeo di Gluck nella versione originale di Vienna del 1762. Poi gli
appuntamenti del sabato pomeriggio di Crescendo
in musica e quelli della domenica mattina con Grazioli (Made in Italy).
Ma non è ancora tutto, poiché in cantiere
ci sono altre iniziative, come i concerti straordinari, quelli fuori sede, le iniziative
che coinvolgono i piccoli e i grandi, insomma tutto ciò che fa de laVerdi una vera e propria macchina di produzione
di cultura. A dispetto di tutti gli attentati che contro la cultura vengono perpetrati
ogni giorno.
2 commenti:
Davvero una splendida realtà. Una stagione che non sfigura a confronto di quelle delle orchestre internazionali. Complimenti vivissimi a tutto lo staff e grazie a te per le cronache precise e puntuali.
@mozart2006
Per fortuna abbiamo ancora un po' di "iniziativa privata" che funziona.
Ciao!
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