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10 maggio, 2013

L’Orchestraverdi si festeggia


Quel vecchio marpione che risponde al nome di Luigi Corbani si è persino fatto prendere da un attacco di magone, mentre ricordava un giorno di 20 anni fa quando, con Vladimir Delman e 5 altri incondicionales, diede vita a quella che oggi è una realtà ormai di livello internazionale: l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (per gli amici… laVerdi).

È accaduto stamattina, nella sontuosa cornice della Sala Alessi di Palazzo Marino, stipata all’inverosimile, dove è stata presentata la stagione 13-14 della Fondazione. A fare gli onori di casa il Presidente Gianni Cervetti (lui invece di commuoversi se la ride sotto i baffi) che ha cominciato dando i… numeri (e che numeri!) della stagione che si sta ormai ultimando: 546 eventi, di cui 206 concerti in sede e 55 in Regione, Italia, Estero, per un totale di 215.000 spettatori; attività di education e formazione; 4.500 abbonati e il record di sottoscrizioni del 5 per mille (1700 contribuenti per quasi 100.000€)… insomma un vero e proprio servizio pubblico che oggi, dopo anni e anni di stenti e difficoltà legati all’indifferenza delle pubbliche istituzioni, sembra avviato ad un’esistenza dignitosa, se non proprio agiata.

La stessa ospitalità fornita dal Comune (ma ci voleva la giunta di sinistra!) per l’evento di oggi è un segno tangibile del riconoscimento che la città di Milano finalmente tributa a questa realtà ormai non più ignorabile, alla quale hanno portato il saluto e il ringraziamento della cittadinanza due rappresentanti della Giunta: Filippo Del Corno, guarda caso un musicista, oggi Assessore alla Cultura, e  Franco D’Alfonso, Assessore al Turismo. Del Corno ha voluto ricordare la tradizione culturale delle amministrazioni milanesi dell’immediato dopoguerra che, accanto al pane, si adoperarono per non far mancare ai milanesi la musica. D’Alfonso ha ricordato la recente collaborazione fra Comune e Fondazione nell’ambito delle iniziative culturali estive (il 75% della popolazione milanese nel 2012 è rimasta in città ad agosto!) rivolte a turisti e residenti. Entrambi hanno auspicato che tale collaborazione possa dare grandi frutti in occasione di Expo-2015, che è ormai alle porte.

Sul fronte organizzativo, due importanti novità: Gaetano D’Espinosa (ormai più che una promessa, cui verranno affidati 4 dei 38 concerti) diventa Direttore Principale Ospite; e Fabio Vacchi è nominato Compositore in residenza: per celebrare la nomina, ha ideato una composizione (sarà eseguita il prossimo marzo) per recitante-canto-orchestra intitolata Veronica Franco (celebre cortigiana, ma anche letterata della Repubblica Veneta) e dedicata ai temi dell’emancipazione femminile.

Due grandi e attesi ritorni impreziosiranno la prossima stagione: Riccardo Chailly, che lasciò l’Orchestra in modo non propriamente… idilliaco nel 2005 (ma ne rimase e ne è tuttora Direttore Onorario) fa la sua rimpatriata con un autentico behemoth della letteratura musicale del tardoromanticismo: l’Ottava di Mahler! Che non potendo trovare sufficiente spazio di manovra in Auditorium verrà presentata a Milano Congressi, in serata unica, sabato 23 novembre. Vladimir Jurowski (che si fece le ossa con l’Orchestra quando era un illustre sconosciuto) torna a fine gennaio per la Sesta di Mahler.

Zhang Xian e Ruben Jais hanno presentato i contenuti principali della stagione, che si aprirà con il tradizionale Concerto fuori-abbonamento alla Scala, domenica 15 settembre. Ma dieci giorni prima laVerdi sarà ospite nientemeno che della giornata 72 dei celeberrimi PROMS, nella sterminata Royal Albert Hall, con un programma di arie verdiane completato dal ciajkovskiano Manfred.

Mercoledi 13 novembre, 20° anniversario del primo concerto in assoluto tenuto da laVerdi (al Conservatorio) nel 1993 sotto la bacchetta di Delman, verrà presentato lo stesso identico programma: Serenata di Ciajkovski e Fantastica di Berlioz.

In ricordo di Rudolf Barshai, per anni Direttore Ospite, a marzo verrà eseguita la sua ricostruzione integrale della Decima di Mahler.

A proposito di Mahler, oltre ad un Titan-mit-Blumine (con Axelrod) avremo tutte le sinfonie pari: alle citate sesta, ottava e decima si aggiungeranno la Seconda (a gennaio, sempre con Axelrod, che prima concluderà il ciclo sinfonico di Brahms con la Prima e la Terza) e la Quarta (Caetani, a maggio).

Il venerabile Helmuth Rilling (cha ha di recente ceduto il passo come fac-totum dei suoi complessi a Stoccarda) tornerà qui ai primi di novembre, con Mozart.

Un altro ottuagenario, Aldo Ceccato, festeggerà il compleanno il prossimo febbraio con un programma tutto-ciajkovskiano, oltre a continuare la serie dedicata al suo amatissimo Dvorak.  

Il 2014 è il 150° anniversario della nascita di Richard Strauss, che viene onorato in 4 concerti. Interessante quello diretto da Giuseppe Grazioli a maggio, con le musiche del Rosenkavalier abbinate alle immagini di un film muto del 1925.

Per il 50° dalla morte di Britten ecco una riedizione del War Requiem, che tenne banco due stagioni fa alla Scala, per il concerto inaugurale.

L’integrale dei concerti per pianoforte di Rachmaninov e Beethoven sarà affidata a giovani pianisti italiani (un po’ di sciovinismo non guasta!) a conferma della vocazione promozionale, di nuovi talenti, dell’orchestra.

Come tradizione, ci sarà spazio per alcune prime parti dell’orchestra per esibirsi in qualità di solisti: Andrea Magnani nel Concerto per fagotto di Mozart, Massimiliano Crepaldi nel Concerto per flauto di Gluck e la coppia Luca Santaniello – Gabriele Mugnai nella Concertante di Mozart.

A quella principale (38 concerti, con  ben 21 diverse formule di abbonamento!) si affiancano, come da tradizione ormai, altre stagioni: innanzitutto quella de laVerdi barocca (di Ruben Jais) con 8 concerti e conclusione in bellezza con un Orfeo di Gluck nella versione originale di Vienna del 1762. Poi gli appuntamenti del sabato pomeriggio di Crescendo in musica e quelli della domenica mattina con Grazioli (Made in Italy).

Ma non è ancora tutto, poiché in cantiere ci sono altre iniziative, come i concerti straordinari, quelli fuori sede, le iniziative che coinvolgono i piccoli e i grandi, insomma tutto ciò che fa de laVerdi una vera e propria macchina di produzione di cultura. A dispetto di tutti gli attentati che contro la cultura vengono perpetrati ogni giorno.

2 commenti:

mozart2006 ha detto...

Davvero una splendida realtà. Una stagione che non sfigura a confronto di quelle delle orchestre internazionali. Complimenti vivissimi a tutto lo staff e grazie a te per le cronache precise e puntuali.

daland ha detto...

@mozart2006
Per fortuna abbiamo ancora un po' di "iniziativa privata" che funziona.
Ciao!