Ancora John Axelrod sul podio de laVerdi
per un concerto dal taglio ultra-tradizionale: protagonista Brahms, e tutto in
RE maggiore!
Dapprima la 42enne col fisico da
bambina che risponde al nome di Midori
Gotō si presenta per suonarci il Concerto Op.77.
Ecco cosa ne pensava il 36enne Mahler nel 1896: Come si può ancora scrivere una cosa così
antidiluviana come un concerto per violino? Pensavo proprio che, grazie a Dio,
avessimo definitivamente chiuso con questo genere di opere!
Busoni era ancora
più caustico: Un
pezzo letteralmente scippato a Beethoven (…) nonostante tutte le arie che si
dà, è un’accozzaglia di cose insignificanti.
Beh, con tutto il rispetto per quei
maestri, non siamo poi così alla canna del gas; al solito, si tratta di giudizi
emessi da (giovani) contemporanei insofferenti di chi appariva – in quel
momento - eccessivamente legato alla tradizione: ma il tempo si è incaricato di
restituire al Concerto il ruolo che gli compete.
Splendida l’esecuzione di Midori, con perle
riscontrabili nella cadenza del primo movimento e nel delizioso duetto con l’oboe
di Luca Stocco nel secondo.
Successo grande e grande bis con il Preludio della Terza Partita di Bach.
Ecco poi la Seconda Sinfonia, che viene registrata (come accaduto per la quarta qualche settimana fa) per farne un CD con l’integrale delle sinfonie brahmsiane.
Successo grande e grande bis con il Preludio della Terza Partita di Bach.
Ecco poi la Seconda Sinfonia, che viene registrata (come accaduto per la quarta qualche settimana fa) per farne un CD con l’integrale delle sinfonie brahmsiane.
Axelrod pare propendere per la
concezione serena e perfino magniloquente ed euforica della Sinfonia (che
peraltro Brahms medesimo dipingeva, ma forse per scaramanzia, come una
composizione dimessa e listata a lutto…) non lesinando sulle sonorità più nette
e persino sui fracassi. E nemmeno sulla durata, avendo meticolosamente
rispettato il da-capo nel movimento iniziale (poi magari ci penseranno in
laboratorio a …tagliarlo sul CD, smile!)
In ogni caso un’esecuzione trascinante
e brillantissima, trionfalmente accolta dal folto pubblico.
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Reliquie
Ho deciso di cogliere l’occasione per cominciare
a pubblicare in rete (in formato pdf,
da scannerizzazione degli originali cartacei) materiale proveniente dall’ormai
da tempo defunta, ahinoi, rivista mensile (poi bimestrale) Musica&Dossier, che l’Editore Giunti pubblicò negli anni 1986-1993, per un totale di 70 numeri,
che custodisco ancora gelosamente. Non credo sia materiale coperto da copyright
ed anzi penso che sarebbe fare un buon servizio alla cultura musicale
pubblicarlo integralmente sul web (…ma certo non è impresa che possa
sobbarcarmi io).
Per questa inaugurazione ecco una
parte del corposo saggio su Brahms La
forma come disciplina di Massimo Mila,
apparso sul numero del Giugno 1988: si tratta della sezione intitolata Il sinfonista. E poi una
scheda di A.Riccardo Luciani sulla Seconda
Sinfonia, apparsa sul numero del Novembre 1991, dove in forma grafica è
contenuta una sommaria analisi della struttura e dei contenuti dell’opera.
1 commento:
Bella idea. Ero un fedele lettore della rivista. Per quanto riguarda il Concerto di Brahms, lo ascolterò il 6 aprile ad Heidelberg, suonato da Joshua Bell.
Ciao!
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