Ieri sera alla Scala la terza rappresentazione (primo cast) di Rigoletto. Una produzione dal taglio zeffirelliano, piuttosto datata, a firma Gilbert Deflo, già riproposta anche un paio d'anni or sono e replicata ora per risparmiare sulla parcella di tale Luc Bondy (cui era andato l'incarico originario) e allo stesso tempo per risparmiare a noi poveri pirla un Konzept svizzero innovativo come quello dell'indimenticabile Tosca, peraltro già qui replicata in due stagioni (quando si dice il masochismo!)
Le novità di questo autunno piovigginoso, ma non freddo, sono il funambolico, ormai californiano (ciao Hugo!) Gustavo Dudamel e quel Kaufmann-de-noantri che risponde al nome di Vittorio Grigolo. Poi, accanto alla collaudata Elena Mosuc, un nuovo protagonista, George Gadnidze, che a giudicare da questo video si presentava, diciamo, ehm, con poca gobba e molta approssimazione (smile!)
Le figure dei tre protagonisti del cosiddetto dramma popolare meritano qualche considerazione preliminare.
Su quella del Duca gli esegeti sono divisi, tra quelli che non gli perdonano proprio nulla, e lo considerano un volgare libertino (com'era effettivamente il Francesco I di Francia di Hugo, e come erano, diciamolo pure, i Gonzaga di Mantova, sanLuigi escluso!) e coloro che invece (ah, il relativismo…) gli vogliono concedere una qualche attenuante, insomma una prerogativa di essere umano, prendendo a pretesto la vicenda presentata (da Piave) a cavallo fra primo e secondo atto.
Forse Verdi, che doveva essere uno disposto ai più ampi compromessi in materia (smile!) ha voluto tenere il piede in due scarpe, presentandoci un Duca che - dopo l'iniziale inequivocabile esternazione del Questa, o quella – si fa immelensire udendo Gilda dichiararsi innamorata di lui (che invece era abituato a prendersi tutte quelle che voleva, e meno innamorate erano, tanto meglio!) fino a straziarsi per il rapimento della giovane. Però, venendo a sapere che la stessa è proprio in casa sua, si fa subito richiamare dal Possente amor (una baldanzosa cabaletta!) per raggiungerla e… aggiungerla dongiovannescamente alla sua lista. Insomma, un tamarro qualsiasi che godette però della comprensione del compositore, che si fece scudo della censura austro-veneziana per risparmiarci la ripresa diretta della scena in cui il Duca è in camera a consolare la Gilda per l'affronto patito la notte precedente.
Però che il Duca sia tipo amabile e dall'innocente fascino conquistatore ce lo conferma tale Maddalena - volgare prostituta al servizio del fratello-magnaccia-sicario Sparafucile (però, che coppia!) - che se ne innamora quasi di amor filiale (in effetti non risulta chiarissimo dal libretto se i due si accoppino o meno…) fino a suggerire al fratello (integerrimo fino ad allora nel rispettare i contratti di business) di far secco, al posto del caro Duca del mio cuor (!) il primo che passa di lì (la povera Gilda, guarda caso!) pur di risparmiare il bel giovine che l'aveva ordinata come piatto del menu. La donna è mobile!
Ma che dire di Gilda? Una ragazza morigerata, per bene, che se ne sta castamente rinchiusa in casa da cui esce solo per andare alla messa? Ahi ahi. A parte che di messe galeotte è piena la cronaca, lei per amore dello sconosciuto che tutte le feste al tempio la tampinava, arriva a raccontar balle al preoccupatissimo genitore, nonché ad assicurarsi la complicità di tale Giovanna, che il padre aveva assunto in funzione di cerbera. Domanda: ma dopo che si è trovata in casa (se non direttamente in camera da letto) dell'innamorato - scoprendo che non era la topaia in cui diceva di vivere il suo bel Gualtier Maldè, studente squattrinato, ma il fastoso Palazzo Ducale di Mantova - che fa la nostra santarellina? Si allea subito col padre vendicatore, per far secco un tipo che le ha estorto in un sol colpo la fiducia e la verginità? Ma no, lei, pur di fronte a prove schiaccianti e flagranti della natura puttanesca del Duca, decide di sacrificare la sua propria vita per salvare quella del suo amato libertino! Beh, bisogna riconoscere che quella mattinata (!) trascorsa in camera col Duca doveva averle fatto proprio un grand'effetto…
Insomma, se il femminismo non ci fosse, qui bisognerebbe inventarlo (neanche Wagner arrivò mai a pensare a due redentrici per un sol uomo peccatore!)
Ovviamente, ciò che trasforma una improbabile tragicommedia in un capolavoro di dramma è… la musica del contadino di Roncole, che 160 anni dopo la prima apparizione ancora non ne vuol sapere di annoiare chi l'ascolta, persino a dispetto di esecuzioni, diciamo… da sottoScala, come quella ascoltata ieri.
Al protagonista Gagnidze, oltre che la gobba, manca proprio la capacità di calarsi nel ruolo, per cui quello che ascoltiamo è un Rigoletto da osteria, tutto uno schiamazzare e vociferare. Persino l'espressione del viso (chissà se è proprio quella naturale del... cantante) è perennemente impostata sul ghigno truculento e incazzoso. La vendetta poi (complice forse Dudamel che l'attacca almeno a 183 invece che a 138 di metronomo, smile!) sembra una parata di bersaglieri.
Vittorio Grigolo ha di sicuro l'appeal del Duca (intendo quello che serve in camera da letto…) Quanto alla voce… sarà meglio soprassedere!
È invece da sottolineare la buona prova di Elena Mosuc, che restituisce musicalmente (soprattutto) oltre che attorialmente una pregevole Gilda.
Alexander Tsymbalyuk, che in queste stesse settimane impersona lo sbifido Fafner, qui non ci fa propriamente la figura del drago: uno Sparafucile, il suo, piuttosto incolore ed anemico, ad esser buoni. Appena passabile anche la Maddalena di Ketevan Kemoklidze, che si è difesa come ha potuto nel finale quartetto, dove si sentivano la Mosuc e… sussurri sparsi.
Tutti gli altri onestamente all'altezza, anche se Monterone forse meriterebbe di più del prezzemolo Panariello; onesta anche la prestazione del coro di Casoni, non sempre pulitissimo (ma quanto c'entra il Gustavo?)
A proposito, si scopre che Dudamel non è ancora Toscanini (e neanche Gavazzeni, se è per quello): ma se lui dirige un'opera italiana ogni 200 sinfonie tedesche, che si può pretendere?
Insomma, come antipasto per l'incombente anno verdiano, qualcosina di più Lissner poteva anche cucinarci; però pensando allo scampato pericolo svizzero, tutto sommato ci dobbiamo quasi consolare!
4 commenti:
Simpaticissima recensione!
Questo Rigoletto non sarà molto gibboso ma di sicuro non si può definire dritto come un fuso ;o) poi l'aria "Cortigiani vil razza" non sarà della giusta velocità ma resta una delle pagine più belle del melodramma italiano.
Bravo!
@ Marisa
Grazie, troppo buona!
Vedo dal nuovo (quindi malfunzionante, by-definition, lo dice un informatico, preparato a tutto) portale del Maggio che è stata approvata la nuova stagione.
Non ti chiedo di anticiparmela (spero che il portale funzioni al più presto) ma spero che anche tu ne sia protagonista "a tempo pieno"!
Ciao!
ma gli amici a che servono?
Questa è la programmazione che hanno dato a noi, come vedi non è precisa ed è possibile che sia pure cambiata ma te la mando lo stesso giusto per avere una idea generale di cosa combinano qui a Firenze. Ciao
Gennaio 4 recite DIE WALKURE dal 15 gennaio, MQ Mehta, nostro allestimento, T. Comunale
Febbraio 4 recite DON GIOVANNI dal 3 febbraio, Mehta, NUOVO ALLESTIMENTO, T. Comunale
l Concerti Sinf. Corale 8 febbraio, MQ Mehta, Carmina, Mandela Forum?
l evento per Fund Raising "Ballo in Maschera" 9 febbraio.
2 Concerti Sinf. Corale 16,17 febbraio, MQ T. Koopman
4 recite Balletto al Goldoni
l Concerto Sinfonico
2 recite MARIA STUARDA, Devia, Ghinga, FORMA DI CONCERTO, T. Comunale 22, 24
Marzo 2 concerti Sinf. Corale 7, 8 marzo, MQ Battistoni, Messa Schubert
2 concerti Sinfonici, 14, 15 marzo, MQ Schneider, IV di Brahms
3 concerti corali "pasquali", 27 marzo 2 aprile, ?, Santo Stefano.... (Messa Schubert)
Evento per le scuole, con Venti Lucenti 21, 22, 23, Don Carlos 1
Aprile 5 recite Balletto Sylphide 3, 4, 5, 6, 7 aprile con Orchestra del Maggio
Tournée Orchestra: 13,14 T. Comunale \1Q Mehta VIII Beethoven, Ciaikovkij Violin concerto,
la Mahler, 15 aprile Scala - 16 Teatro Valli di Reggio Emilia.
Evento per le scuole, 19,20 aprile, Don Giovanni
Maggio 4 recite DON CARLO, Mehta, Ronconi, NUOVO ALLLESTIMENTO;
4 maggio? concerto sinfonico corale Claudio Abbado con Orchestra e Coro Maggio con Orchestra Mozart
l concerto barocco Pergola dir.?
4 concerti piano/cantante per ciclo liederistico (ogni mercoledì dal 22 ) T. Goldoni
I concerto Mehta musiche di Berio e seconda parte Balletto diretto da Mehta, 11 maggio
7 recite THE RAPE OF LUCREZIA dir. J. Webb regia D. Abbado dal 17 maggio
Maggio bimbi
l concerto sinfonico corale Baremboim 16 maggio
1 concerto Chailly 20 maggio con orchestra ospite
3 recite "WRITTEN ON SKTN" di George Benjamin, Nuova Opera (senza Coro) T. Comunale 28, 30, 31.
Giugno l concerto Sinf. Corale MQ Gatti, Wagner
5 recite Balletto con altra orchestra, Le Noces, con Coro, 6, 7, 8, lO, Il
l concerto corale, Monti, Poulenc nell'ambito di O flos Colende - Duomo
5 recite MACBETH, Pergola, dir. Conlon, G.Vick T. Pergola 17,18,19,20,22
2 recite ROBERTO DEVEREUX, Devia, forma di concerto, 20,23 giugno
24 giugno: concerto chiusura: mattina coro durante la Messa; sera orchestra e balletto
Luglio Fuori sede: 3 concerti sinfonici, 2 concerti sinf. Corale
ORFEO ALL'INFERNO di Offenbach
Settembre Tournée?
2 concerti Mehta
I concerto Kavakos 28 settembre
Ottobre 3 recite balletto con nastro, 3,4,5.
2 concerti sinf. corale, Passione secondo Matteo? 12, 13. dir. F. Biondi
2 concerti sinf. corale, dir. Ceccherini, 18, 19 Musica italiana del '900
2 concerti sinfonici, dir. Z. Amar, VI Tchaikovsky, 24, 25.
5 recite SERVA PADRONA, Goldoni 22,23, 25, 26, 27, nostro allestimento.
Novembre 12 recite opera di repertorio, Butterfly o Barbiere o Cavalleria
Dicembre 4 recite balletto, "La Strada" di Rota, con orchestra del Maggio, 22, 27, 28, 29 dicembre
l concerto sinf. corale di fine anno
@Marisa
Grazie per la primizia!
Penso che almeno un paio di visite da voi le farò senz'altro.
Ciao!
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