Specialissimo concerto – questa sera all'Auditorium - in onore di Giorgio Napolitano, a Milano nelle sue interminabili peregrinazioni per celebrare i 150 anni di casa nostra (e anche, di passaggio, le 5 giornate!)
W l'Italia!
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Si sa che il Presidente (quello buono) qui è in famiglia, anche per ragioni affettivo-politiche (mica c'è da vergognarsi del passato, caspita!) Questa sera poi c'è stato un autentico abbraccio collettivo al nostro arzillo vecchietto che davvero - di questi disgraziatissimi tempi - è un autentico dono della Provvidenza (per chi ci crede).
Impressionante il silenzio assoluto, durato almeno 5 minuti, mentre tutto l'Auditorium - dagli spettatori delle ultime file di galleria, al coro schierato sul fondo del palcoscenico – attendeva l'ingresso del Presidente. Silenzio che è poi stato rotto da un lunghissimo, oserei dire amorevole applauso.
Jader Bignamini, che solitamente vediamo schierato in Orchestra con il suo clarinetto, è salito sul podio per l'occasione, guidando i colleghi in una serie di brani legati alle celebrazioni in atto. Oltre all'Inno di Mameli (che non capita spesso di ascoltare completo di tutte le 5 strofe) sono stati eseguiti brani di Rossini e Verdi (cori e sinfonie d'opera) ma anche altra musica risorgimentale o legata alle 5 giornate. Interessante anche la riesumazione (operata da Carlo Lanfossi) di una Fantasia Funebre di Giovanni Bottesini.
Chiusura da manuale, con il Va, pensiero. Altre ovazioni al Presidente, cui il vecchio compagno migliorista Luigi Corbani (oggi Direttore Generale de laVerdi) presenta Bignamini, la Erina Gambarini (che guida il valoroso coro) e il Konzertmeister Luca Santaniello.
Uscito Napolitano dalla sala, il pubblico pretende, ed ottiene, il bis del brano più bissato in assoluto nella storia della musica.
Poi tutti fuori, a far da ala festante al Presidente che si allontana.
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