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Lo scorso aprile ci fu grande fermento per l’annunciato ritorno di Claudio Abbado alla Scala. Il maestro, in cambio di soli 90.000,00 (in lettere: novantamila/00) alberelli da piantare a Milano, aveva deciso di tornare in Scala per eseguirvi Mahler e per la precisione l’Ottava, l’unica sinfonia del compositore boemo da lui mai diretta nel teatro milanese.
Lo scorso aprile ci fu grande fermento per l’annunciato ritorno di Claudio Abbado alla Scala. Il maestro, in cambio di soli 90.000,00 (in lettere: novantamila/00) alberelli da piantare a Milano, aveva deciso di tornare in Scala per eseguirvi Mahler e per la precisione l’Ottava, l’unica sinfonia del compositore boemo da lui mai diretta nel teatro milanese.
È di pochi giorni fa un quasi clamoroso ripensamento: Abbado non farà l’Ottava – che però il sito web del Teatro continua imperterrito a proporre, ma la Seconda, che fu la prima sinfonia mahleriana diretta da Abbado alla Scala nel remoto 1963.
Le ragioni addotte da Abbado e amplificate da Lissner sono diverse e tutte valide e inconsistenti allo stesso tempo.
Datosi che manca ancora parecchio per arrivare a giugno 2010, esiste un’ulteriore possibilità di ripensamento: Abbado potrebbe dirigere la Terza, che è pur sempre un mattone come le altre due, con tanto di solisti e cori. Una buona ragione cabalistica esisterebbe anche per questa scelta: fu la sinfonia con cui il Maestro inaugurò la Filarmonica della Scala nel 1982.
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2 commenti:
Ma come puoi chiamarti Daland e definire "mattone" la Terza di Mahler (e le altre due)?
Cosa ascolti di solito? Rachmaninov? O magari Allegri?
Che triste epoca...
Beckmesser
Perdona la battuta, ma anche tu sei proprio un beckmesser!
Vai un poco giù nel blog, o cerca sotto l'etichetta Mahler e capirai tutto.
Ciao e grazie della visita!
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