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08 luglio, 2016

laVERDI 2016 – Concerto n°25


Per la prima volta nella sua ultraventennale storia, laVERDI ha eseguito quindi di Hector Berlioz gli Episodi della vita di un artista, vale a dire il dittico formato dalla Sinfonia fantastica e da Lélio.

Organico al completo (anche il coro di Erina Gambarini) sotto la direzione di Claus Peter Flor. A recitare la parte di Lélio Marco Foschi, mentre Bernard Berchtold (tenore) e Thomas Tatzl (baritono) hanno cantato nei tre brani del melologo che prevedono parti di voci soliste. Carlotta Lusa e Vittorio Rabagliati erano impegnati al pianoforte.

Sala purtroppo semideserta: chissà, dei due match franco-tedeschi forse molti hanno preferito quello Deschamps-Löw in TV a quello Berlioz-Flor in Auditorium... E devo dire che anche qui mi pare abbia prevalso nettamente il francese!

La Fantastica è stata aggredita da Flor quasi con protervia, con dinamiche esagerate: cosa non è diventato il walzerino, nella seconda sezione! Timpani fracassa-timpani alla fine della scena campestre, dove in partitura ci sono solo dei pianissimo e qualche piano e sforzato per evocare lontani rumori di tuono. Le campane del finale, che devono suonare sì forte, ma stare fuori scena, quindi udirsi in lontananza, qui sono piazzate proprio al proscenio! Insomma, un’esecuzione che calcisticamente definirei... gioco pesante, ecco.

Meglio, per fortuna, il Lélio. Orchestra visibile (per ragioni comprensibili) ma che ha suonato a luci quasi spente (con le lampadine sui leggii) e con gli orchestrali in blusa nera al posto del frac per meglio... scomparire. Pianoforte e tenore nascosti da un paravento. Il baritono arriva, in frac, al proscenio, il che è invece incomprensibile.

Lodevole, come sempre in questi casi, la proiezione sui due schermi dei testi francese e italiano. Toschi recita nella nostra lingua (traduzione di Valentina Romani, stando al programma di sala) e forse per questo il testo dei monologhi di Lélio non viene proiettato: errore, poichè molte delle parole dell’attore purtroppo sfuggono, causa l’amplificazione non proprio adeguata.

I sei brani musicali sono eseguiti e cantati in modo più che degno e riscattano gli eccessi della Sinfonia. E alla fine ci sono applausi e ovazioni per tutti. Anche per Flor, che così ha modo di digerire lo 0-2 di Marsiglia! 

(Adesso la stagione principale va in pausa – non laVERDI – e si riprende alla Scala in settembre).

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